Politica

Quota 100 agli sgoccioli: chi potrà andare in pensione nel 2022?

Quota 100 sarà accantonata fra 70 giorni, chi potrà dunque, andare in pensione nel 2022? Si pensa all’uscita in 2 fasi, ecco cosa potrebbe cambiare

Tra 70 giorni Quota 100 verrà definitivamente accantonata. Ciò significa che chi non riuscirà a fare domanda entro dicembre, a partire dal primo gennaio potrà contare solo sui requisiti ordinari, in base alla legge Fornero: 67 anni e 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia, 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata, a qualsiasi età.

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I casi limite

Eppure, come sottolineato dal quotidiano Repubblica, esistono dei casi limite. Uno di questi potrebbe essere un disequilibrio tra i due principali requisiti: età e contributi. Ad esempio, per un nato nel 1959, che ha iniziato a lavorare nel 1984 non potrà fare domanda perché ha 62 anni, ma soltanto 37 di contributi. Nel caso di presa di servizio nel 1983, invece, avrà due mesi e mezzo di tempo per poter usufruire di Quota 100. Un problema simile per i nati nel 1958 e 1957, che dovranno aggiungere dai 3 ai 4 anni in più di lavoro.

Pensioni: l’ipotesi doppia quota

Con la legge di Bilancio verranno stanziati ben 5 miliardi per la previdenza. L’ipotesi post-Quota 100 prevede la possibilità di un percorso a scaglioni, prevedendo per i lavoratori appartenenti al sistema misto la possibilità di accedere tra i 63 e i 64 anni a una prestazione di importo pari alla quota contributiva maturata al momento della richiesta, per poi avere la pensione intera al raggiungimento dell’età richiesta.

A tal proposito, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, parla di un’ipotesi “sostenibile” in termini finanziari. Al contrario, con Quota 41 – dunque lasciare il lavoro con 41 anni di contributi senza limiti di età – i costi sarebbero troppo alti, circa 4,3 miliardi nel 2022 fino a raggiungere i 9 miliardi nel 2029.

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I costi

Nel 2022, la doppia quota sarà disponibile per oltre 50mila persone, per una spesa di 453 milioni, mentre nel 2023 potranno accedervi 66mila persone, per 935milioni. Diversi i calcoli per gli anni 2024 e 2025, con un impatto sulle casse dello Stato molto più rilevante: 1,1miliardi l’anno e 160mila uscite per i due anni.

I requisiti

Anche nel caso di una pensione in due quote, il governo Draghi pensa a requisiti ben specifici. Bisognerà così raggiungere i 63-64 anni di età; essere in possesso di almeno 20 anni di contributi; aver maturato, alla data di accesso alla prestazione, una quota contributiva di importo pari o superiore a 1,2 volte l’assegno sociale. L’intera prestazione spetterà fino al raggiungimento del diritto per la pensione di vecchiaia.

Fabiana Raimo

Laureata in Studi Comparati presso l'Università L'Orientale di Napoli. Appassionata di attualità, cronaca giudiziaria e politica internazionale.

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