Politica

Elezioni USA: repubblicani in rivolta nel segno di George Floyd

Per le elezioni USA, molteplici personalità repubblicane scaricano Donald Trump per l’episodio di George Floyd. Da Bush a Romney, tutti contro il tycoon

L’America in rivolta. Giunti ad oggi, sembra di essere tornati negli anni ’60. A quando il reverendo Martin Luther King Jr. si accingeva a pronunciare al Lincoln Memorial il suo più celebre discorso, “I Have A Dream“. Ebbene, ora tutte le strade, non solo degli Stati Uniti, ma di tutto il mondo, si stanno riunendo pacificamente sotto un’unica bandiera. Cioè quella legata a George Floyd. E proprio la morte dell’afroamericano ha scatenato una tempesta nei confronti di Donald Trump, in fase di declino assoluto in vista delle elezioni USA.

Advertising
Advertising

Come se non bastasse, oltre ai sondaggi nelle elezioni USA che lo danno di ben dieci punti sotto al rivale per la presidenza, Joe Biden, il tycoon è riuscito a farsi dei nemici interni. E non dei nemici qualunque, ma personalità illustri del mondo conservatore, quali George W. Bush e il suo ex segretario di Stato, Colin Powell. Per loro, Donald Trump è diventato una vera e propria minaccia per la salvaguardia dello stesso Stato. Un pericolo per la democrazia della stessa America. Un uomo che ha dimostrato la propria inadeguatezza politica sia nell’emergenza Coronavirus che nell’episodio che ha portato alla morte dell’afroamericano.

Inutile dire come Trump si sia difeso a suo modo, non ammettendo alcuna scusa per due casi gestiti in maniera assolutamente orrida, ma anzi puntando il dito nei confronti dei repubblicani rivali. Un vero e proprio uno contro tutti, a questo punto, che non fa altro che peggiorare la situazione elettorale del capo dello Stato, già costretto a rincorrere l’avversario perché sotto di ben 10 punti. Le elezioni sono imminenti, e potrebbero seriamente segnare la fine della parabola (discendente) politica dell’imprenditore americano.

Come se non bastasse, però, il presidente deve fronteggiare un’altra minaccia: quella proveniente dall’ONU.

Advertising
Advertising

Trump e i diritti umani: due strade parallele

Non è un mistero che l’ONU in persona abbia deciso di agire dopo l’episodio legato alla morte di George Floyd. E qui sono siti i maggiori pericoli per Donald Trump. Perché un conto è perdere le elezioni e non rischiare nulla dal punto di vista personale, un altro invece è inimicarsi un’istituzione globale, potente anche dal punto di vista politico, che tutela i diritti umani e che non ha bandiere di partito. Del resto, sembra una prerogativa della destra mondiale. Il presidente degli Stati Uniti, con i suoi tweet, non ha certo migliorato il clima.

Anzi, scagliandosi a piena forza nei confronti dei manifestanti, minacciando una maggiore violenza dello Stato, non fa altro che inasprire il confronto e portarlo ad un livello ancora superiore. E naturalmente questa situazione non fa assolutamente bene alla situazione sociale di un’America già dilaniata periodicamente da conflitti razziali e di classe. Ma, soprattutto, dal punto di vista politico, non gioca a favore dello stesso Trump in vista di quello che è l’appuntamento principale del 2020: le elezioni.

Se già i sondaggi hanno inflitto una bella “mazzata” al presidente degli USA, peggio hanno fatto gli ultimi accadimenti, che hanno evidenziato la mancanza assoluta di una leadership concreta e affidabile e hanno contribuito ad evidenziare la netta “cleavage” creata dalla stessa presidenza del tycoon. Uno spartiacque netto che ora il repubblicano rischia di pagare caro, in quanto non saranno certamente i voti dei suprematisti bianchi a salvargli la pelle. Tutt’altro. In un Paese che va praticamente a trazione multi-razziale e i numeri di popolazione bianca e nera sono perfettamente uguali, non è difficile credere che inimicarsi buona fetta della popolazione bianca, quella scesa in piazza a protestare in favore di George Floyd, equivale praticamente a sconfitta certa.

E, dall’altra parte, c’è già Joe Biden che ride sotto i baffi.

Antonio Jr. Orrico

Studente al terzo anno di Scienze della Comunicazione, con una passione innata per il giornalismo, per la scrittura, per la lettura e per la musica.

Recent Posts

Tom Daley, addio ai tuffi: «Bullismo, bulimia e paura… ma ho scelto di essere me stesso»

Dopo 23 anni di carriera, Tom Daley ha deciso di ritirarsi dalle competizioni a soli 31 anni.…

15 ore ago

Assago città modello contro bullismo e cyberbullismo: al via la campagna nazionale con “Assago nel Cuore”

Assago si mobilita contro ogni forma di violenza tra i giovani, diventando apripista di una campagna…

15 ore ago

Bullismo e discriminazione a scuola, la denuncia di una madre nel Veneziano: «Escluso e picchiato, ora mio figlio è in cura da uno psicologo»

Bullizzato, isolato e infine escluso da un’attività scolastica fondamentale. È lo sfogo amaro di una madre…

15 ore ago

Dagli NFT alle Slot: come i collezionabili digitali stanno entrando nei casinò online

Il clamore intorno agli NFT potrebbe essere svanito dal suo picco del 2021, ma i…

15 ore ago

5G e gaming mobile: il buffering è finalmente un ricordo del passato?

La rapida evoluzione della tecnologia mobile ha rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana e…

15 ore ago