22 Novembre 2019 - 11:47

Ribery, le parole del fuoriclasse: “Il dribbling è una religione”

Ribery

Ribery ha parlato del passato e del presente in un’intervista al Corriere dello Sport: “Firenze è il posto ideale per fare calcio”

Il fuoriclasse della Fiorentina, Frank Ribery, ha parlato a cuore aperto per il Corriere dello Sport. Il francese ha toccato il suo passato, ma anche il presente, spiegando perchè ha scelto Firenze. “Io sono vero” è la frase che il campione ripete più volte e nel terreno di gioco così come nella vita lo rispecchia alla perfezione.

Il difficile passato

Non ho mai dimenticato le mie origini, da dove provengo. Conosco il significato della parola “difficoltà” perché è nelle difficoltà che sono cresciuto. Famiglia povera la mia, padre, madre, tre fratelli e una sorella. Mio padre ha smesso di lavorare quando sono diventato professionista e ho guadagnato i primi soldi veri. Lui non voleva, l’ho costretto. Poco cibo, spesso senza scarpe, calore umano. Ho nostalgia di quegli anni, della mia gente. Respiravamo l’amicizia, la solidarietà era un valore, sembrava tutto così semplice, bellissima atmosfera.  Sia resa la grazia a Dio. E’ il mio principio di vita: tanto quando le cose mi vanno bene quanto se sono in crisi, hamdoullah. Ho avuto tanto”.

L’esperienza di Ribery: i consigli del maestro

“Ti parlo della Fiorentina. Sappiamo di non avere una squadra da primi posti, ma dobbiamo sempre uscire dal campo felici per la vittoria ma anche arrabbiati per la sconfitta. E’ il messaggio che passo ai più giovani. Non amo aprire bocca quando ho poco da dire, ma vista l’esperienza che ho accumulato ogni tanto provo a trasmettere qualcosa al gruppo. Nelle prime settimane sono stato in silenzio perché ero arrivato tardi, niente preparazione. Ho aspettato di recuperare una condizione buona per dare una mano alla squadra”.

La scelta della Fiorentina, preferita ai tanti soldi dell’estero

Non so vivere senza la pressione e la tensione della vigilia, senza il trasferimento in pullman, lo spogliatoio prima di una partita importante. Il calcio vero. Quando raccontai a mia moglie che era arrivata anche la proposta dalla Fiorentina, lei mi disse: ‘Ti conosco da venti anni, so tutto di te, so che hai bisogno degli stimoli giusti e che il denaro arriva dopo’”.