4 Maggio 2016 - 12:20

Johnson&Johnson, risarcimento milionario

Johnson&Johnson, risarcimento milionario

Risarcimento milionario a carico della Johnson&Johnson che dovrà corrispondere 55 milioni di dollari a una donna americana che ha citato in giudizio la multinazionale additando uno dei suoi prodotti tra le cause di un sopraggiunto tumore alle ovaie

[ads1]Risarcimento milionario a carico della Johnson&Johnson, che dovrà corrispondere 55 milioni di dollari ad una donna americana del South Dakota, la sessantaduenne Gloria Ristesund, che ha citato in giudizio la multinazionale americana additando il prolungato uso di uno dei suoi prodotti tra le cause di un sopraggiunto tumore alle ovaie. Ma non è l’unica tegola sulla testa della J&J. Già in febbraio infatti la multinazionale era stata condannata al pagamento di 72 milioni di dollari alla famiglia di una donna dell’Alabama, Jackie Fox, deceduta a causa di un tumore alle ovaie, la cui famiglia aveva citato in giudizio la Johnson sostenendo che la malattia era stata causata da prodotti contenenti talco. La donna per più di 30 anni aveva utilizzato il talco “Baby Powder” per l’igiene intima.

 In realtà questo tipo di talco è da tempo al centro delle indagini dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (lo Iarc) che ha classificato le polveri per il corpo a base di talco come possibili cancerogeni per l’uomo già dal 2006. L’ipotesi avanzata dai ricercatori è che la polvere di talco si diffonda fino agli interni femminili causando infiammazioni prolungate nel tempo e che favoriscono  stimolano il formarsi di un tumore. Il presidente della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia Paolo Scollo afferma che “Ad oggi, però, nonostante i numerosi studi condotti negli anni, non ci sono prove a sufficienza per stabilire un legame tra borotalco e cancro e non c’è motivo di allarmarsi”. La conclusione degli esperti è dunque che non ci sono sufficienti elementi che mostrino il nesso tra l’utilizzo del talco e l’insorgere di una qualche forma di cancro.

Esistono però dei sintomi riconoscibili, anche se generici. Dolori e gonfiore addominale, stitichezza e difficoltà digestive che debbono allarmare se prolungati nel tempo, tenendo presente che la maggior parte dei casi viene identificata tra i 50 e i 69 anni, con la menopausa, e che l’ereditarietà è un fattore di rischio non trascurabile. [ads2]