Ormai si aspettava solo la matematica. È curioso come proprio nel giorno del ricordo di Maradona, i suoi più grandi rivali in patria abbiano trionfato per la 37esima volta. Il River Plate ieri notte si è laureato campione d’Argentina, un titolo che mancava da ben 7 anni. Un’eternità se pensiamo che in Sudamerica le due squadre che si combattano principalmente il titolo sono proprio i Millonarios e il Boca, la squadra appunto del Pibe de Oro. E in questo lasso di tempo in cui il River non ha vinto il titolo nazionale, i rivali invece lo hanno conquistato ben 4 volte. La vittoria di ieri sera per 4-0 sul Racing ha spezzato questo digiuno, con 3 giornate di anticipo.
Un traguardo quindi che doveva essere raggiunto, sia per riaffermarsi in casa, sia per portare a termine un percorso che all’appello contava come assente solo la Primera Division. Il tecnico Marcelo Gallardo ha ricostruito in questi anni più volte la squadra e dopo ogni cessione importante del club, ha sempre ritrovato la quadra. Le vittorie in Sudamerica, la conquista dei titoli e la valorizzazione dei giovani sono tutti meriti da attribuire all’ex giocatore.
Appena 10 anni fa a Buenos Aires i tifosi del River hanno vissuto un dramma calcistico inimmaginabile. Il River, la squadra più titolata d’Argentina, retrocede in maniera clamorosa nella Segunda Division. Un vera è propria discesa all’inferno, che costituisce il punto più basso di questo ventennio dal quale i Millonarios hanno deciso di ripartire. Un anno dopo conquistano subito il titolo della Serie B locale, tornando in massima serie e conquistando l’anno dopo ancora il titolo nazionale, nella stagione 2013-14. Una risalita che sa tanto di favola, ma che poi porterà a tanti anni di vuoto in campionato.
I problemi finanziari del club, la crisi mondiale e l’attrazione che i propri giocatori verso l’Europa, hanno di fatto rallentato costantemente l’avanzata del club. Ma subito dopo l’ultimo campionato vinto, il River ha potuto contare su un uomo che è riuscito a far fronte a tutti questi problemi, portando 13 titoli al Monumental. 3 Coppe d’Argentina, 2 Supercoppe, 1 Coppa Sudamericana, 3 Recopa, 2 Libertadores, 1 Suruga Bank ed ora 1 Campionato Argentino. Quell’uomo è proprio Marcelo Gallardo, “Napoleon” come è stato rinomato dai suoi tifosi.
Ed è proprio Gallardo la chiave di volta di questo progetto tecnico che ormai dura da 7 anni. L’ex giocatore di PSG e Monaco ha portato freschezza e idee che hanno revitalizzato il River, dando nuova linfa anno dopo anno. È grazie a lui e alla sua gestione dei talenti che i Millonarios hanno potuto alzare la testa più volte nonostante la gogna finanziaria che stavano vivendo. Franco Armani, Martinez Quarta, Exequiel Palacios, Santos Borre, e tanti altri ancora. Questi sono solo alcuni dei giovani calciatori in cui Gallardo ha creduto e che hanno fatto le sue fortune.
Ultimo talento sbocciato definitivamente in Argentina è quello Julian Alvarez tanto voluto da mezza Europa. Per lui la Juve e Milan sono disposti a fare delle vere follie, proprio come Real Madrid e Barca. Staremo a vedere se la nuova promessa argentina troverà spazio e gloria anche nel vecchio continente. Sicuramente in patria, grazie al suo mentore calcistico ha già conquistato tutto quello che poteva desiderare. Il River Plate è ancora una volta “Campeon“.
Il 5 e 6 dicembre a Salerno, presso la sede di via Clark della Camera…
La redazione di Zon.it offre un appuntamento quotidiano con la lotteria più giocata dagli italiani. I numeri vincenti saranno…
La redazione di Zon.it offre un appuntamento quotidiano con la lotterie più giocate dagli italiani. I numeri vincenti saranno disponibili su…
La redazione di Zon.it offre un appuntamento quotidiano con la lotteria più giocata dagli italiani. I numeri vincenti saranno…
Questa mattina la Sindaca Anna Petta, insieme al Consigliere comunale Massimo Paolillo, ha partecipato alla…