Musica

Roberto Cacciapaglia: “Un computer sa dire ti amo?”

Tra i pianisti e compositori italiani più conosciuti ed apprezzati al mondo, Roberto Cacciapaglia torna dal vivo nei più esclusivi teatri del nostro Paese per presentare il nuovo album “Invisible Rainbows”

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Maestro, qual è il concept di questo suo lavoro?

L’arcobaleno è simbolo di luce, trasparenza e purezza; lo vediamo sempre dopo una tempesta. Tra disastri ecologici e guerre, stiamo vivendo un momento particolarmente oscuro ma mi piace pensare che la luce e la bellezza, prima o poi, arrivano sempre. E possiamo trovarle anche dentro di noi: perché quegli arcobaleni invisibili che ci portiamo dentro sono sicuramente altrettanto belli di quelli che possiamo osservare in cielo.

La storia della musica si scrive spesso parallelamente a quella del progresso tecnologico di una società. Lei crede, oggi che se ne fa un gran parlare, alle potenzialità dell’intelligenza artificiale nella composizione musicale?

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E’ come chiedermi cosa penso di una macchina che riesce a dire “ti amo”. Credo che dobbiamo essere molto attenti: un conto è che la tecnologia aiuti l’uomo, un altro è che lo sostituisca, per giunta nelle sue funzioni più intime e interiori. Una macchina potrebbe solo scimmiottare quello che un uomo, un artista fa. Ma senza sentimenti cosa resta? Solo forma, magari attraente ma distruttiva.

Nella sua carriera si contano anche molteplici e felici incursioni nel pop. Due nomi su tutti: Franco Battiato (per i live legati all’album Pollution) e Giuni Russo (per la quale ha arrangiato il disco Vox).

Franco era straordinario nelle sue intuizioni. In fondo, il valore dell’arte è anche nella profezia. L’ho conosciuto che avevo 16 anni e studiavo al Conservatorio. Da allora siamo diventati subito amici e abbiamo spesso collaborato. Tra le altre cose mi chiese di suonare il pianoforte su “Morirò d’amore”(2003) : era la notte di Natale, e Giuni già stava molto male.

Da artisti come loro i più giovani credo dovrebbero imparare a rischiare, a non scendere a compromessi e soprattutto a non lavorare per il successo. E’ un problema delle nuove generazioni volere tutto e subito: ma non serve arrivare primo se il percorso che ti ha portato lì non ti ha evoluto personalmente e mentalmente.

Roberto Cacciapaglia, le cinque esclusive date italiane

19 Maggio, Verona – Teatro Ristori

24 Maggio, Roma – Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi

25 Maggio Bologna, Teatro Duse

26 Maggio, Milano – Conservatorio di Milano, Sala Verdi

5 Settembre, Fiesole – Teatro Romano

Roberto Cacciapaglia: “AI applicata alla musica? Forma senza sentimenti” (ESTRATTO VIDEO)
Riccardo Manfredelli

Lucano, laureato presso l'Università degli Studi di Salerno. Giornalista pubblicista dal 10 Agosto 2020; Mi piace più ascoltare che parlare, più fare che mostrare. Nutro una passione smodata per tutto ciò che è Pop, per tutto ciò che è spettacolo. Su Zon.it scrivo principalmente di Cinema e Tv.

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