I guai per Ronaldinho sembrano non finire mai: dopo la denuncia negli scorsi mesi di vivere con pochi soldi ed una situazione economica poco felice, una nuova disavventura colpisce l’ex-asso di Barcellona e Milan.
Nella giornata di mercoledì, il brasiliano è stato fermato e tratto in arresto mentre si trovava in Paraguay, insieme al fratello Roberto De Assis Moreira. Il motivo è legato al suo passaporto: durante il controllo da parte degli agenti, è emerso che l’ex-numero 10 era in possesso di documento falsificato e così anche per suo fratello.
Durante le perquisizioni, ad entrambi sono stati sequestrati anche le carte d’identità e gli smartphone in loro possesso. Tutto nasce dal 2018 quando per Ronaldinho scattò il ritiro del passaporto originale, a causa di un’ammenda non pagata dopo un caso giudiziario, in seguito all’accusa di un reato ambientale nel 2015. Sanzionato con 10 mesi senza passaporto, era ritornato in possesso del documento ma al momento dello sbarco in Paraguay è risultato falso.
Gli agenti hanno spiegato che Ronaldinho “sarebbe arrivato in Paraguay su invito di Nelson Belotti, proprietario del casinò Il Palazzo“. Ulteriori dettagli su questa vicenda verranno forniti dalle autorità nel corso di una conferenza stampa che si terrà nelle prossime ore.
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