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Roscigno Vecchia: il Cilento tra passato e futuro

Roscigno Vecchia è la prima tappa di A ZONzo; la rubrica di viaggi di Zerottonove va nel paese di Giuseppe Spagnuolo, unico abitante e custode della memoria

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Roscigno Vecchia è la prima tappa di A ZONzo, la rubrica settimanale di viaggi di Zerottonove nata il 21 marzo 2014. Il comune italiano della provincia di Salerno, parte della Comunità montana Alburni, del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e della Diocesi di Teggiano-Policastro, è diviso in Roscigno Vecchia e Roscigno Nuova.

Per raggiungere Roscigno Vecchia da Salerno bisogna percorrere l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, con uscita al casello di Atena Lucana.

Il nome “Roscigno”, dRoscigno Vecchia-foto del paese fantasma di Annalisa SaggeseRoscigno Vecchia-foto del paese fantasma di Annalisa Saggeseerivando dal termine dialettale “russignuolo” che corrisponde all’italiano “usignuolo”, fa già presagire un forte contatto con la forza viva della natura. Noi di Zerottonove siamo andati a Roscigno Vecchia passando per Roscigno Nuova, un paesino conosciuto per il suo paese vecchio patrimonio dell’UNESCO, da cui il nuovo è nato.

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Roscigno Vecchia è, infatti, una frazione completamente disabitata da tempo a causa della presenza di diverse frane. Il centro storico di Roscigno iniziò a svuotarsi verso il 1902 a causa di due ordinanze del genio civile con l’obbligo per tutta la popolazione di trasferirsi più su, a Roscigno Nuova. Ma c’è stata un’eccezione: Dorina. L’anziana donna è stata l’unica abitante di Roscigno Vecchia, fino alla sua morte avvenuta nel 2000.

A prendere il suo posto come abitante “abusivo” oggi c’è Giuseppe Spagnuolo che, dal 2001, si è trasferito in una casa al centro del paese e accoglie i visitatori raccontando la sua storia. Dal balcone della piazza ci saluta e ci invita a salire nella sua casa dove vive tra fotografie, calendari, lettere, giornali e cartoline. I turisti e i giornalisti che sono stati negli anni in paese gli spediscono, infatti, i loro lavori e qualche regalo.

Lui si definisce “libero” e ci sembra proprio che lo sia mentre lo guardiamo aggirarsi per il paese e mettersi in posa per le fotografie. Giuseppe è il custode del paese, ma soprattutto è il custode della memoria di Roscigno Vecchia.

Attraverso di lui il passato rivive nei racconti della vita quotidiana che lì si svolgeva. Girando tra vicoli e guardando ruderi di case e infissi rotti, riflettiamo sul tempo che tutto cancella, ma non può niente contro la memoria degli uomini. Con Giuseppe il paese in disfacimento vive una nuova giovinezza che affascina i turisti, così il nome di Roscigno Vecchia supera i confini nazionali.

Dall’estero, infatti, viene la richiesta di aiuto per Roscigno Vecchia. Un gruppo di italo-americani, con antenati roscignoli, ha costituito la Roscigno Vecchia Foundation e con l’aiuto dell’amministrazione, guidata dal sindaco Armando Mazzei, raccoglie dei fondi per non far morire il paese. Tutto questo mentre la Regione Campania e il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo non fanno niente, perchè, ad oggi, solo l’Europa ha collaborato al recupero di alcuni beni.

Già nel 1982 un giornalista de Il Mattino, Onorato Volzone, che aveva definito il paese “la Pompei del Novecento“, si batteva per il suo recupero. Oggi, nel 2014, Armando Mazzei, riflettendo sui crolli di Pompei, chiede l’interesse del ministero italiano per la sua piccola Pompei; la sua determinazione ci fa ben sperare per il futuro di questa perla del Cilento.

Con molta probabilità, quindi, ci sarà un futuro anche per Roscigno Vecchia e non solo un passato da ricordare!

La memoria del paese contadino è oggi affidata al Museo della Civiltà Contadina che si trova nella canonica, ma da solo non basta. Meno male che c’è Giuseppe; con lui facciamo un giro tra le strade della sua vera casa, il paese. Ci dice che i 12 agglomerati di case che compongono il paese sono divisi in base ai mestieri dei proprietari e, ancora oggi, guardando i portali sono visibili le differenze. Ci racconta che lì sono state girate perfino delle scene di vari film, tra cui quelle di Radio West con Kasia Smutniak e Pietro Taricone.

Dopo aver trascorso  una giornata in paese guardando l’abbraccio tra la natura e la storia nei resti delle case invase da erba e fiori, salutiamo Giuseppe con la promessa di mandargli una cartolina da Salerno.

Il nostro giorno “a zonzo” per il Cilento ha fatto tappa a Roscigno Vecchia perché riteniamo che anche i viaggi brevi sono importanti se ci arricchiscono e ci cambiano. Roscigno Vecchia è il paese dove tutto parla del tempo e della cura per la vita, perfino un tronco vuoto ed una casa senza tetto.

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Redazione ZON

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