Muhammad Ali è ricordato come uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi, ma come tutte le grandi personalità ha affrontato dei periodi bui nel corso della propria vita. Per Ali questo momento arrivò nel 1967, quando venne squalificato per più di 3 anni a causa del mancato arruolamento nell’esercito e per le polemiche sulla Guerra del Vietnam.
Dopo essere ritornato a combattere sul ring, Ali perse due incontri. Il primo ( nel match del secolo) contro Joe Frazier, nel 1971. Il secondo, nel 1973, contro il meno conosciuto Ken Norton. Sembrava ormai giunta al capolinea la storia del più grande campione di boxe di tutti i tempi, fino a quando Ben King non decise di organizzare l’evento passato alla storia come “Rumble in the Jungle“. Era il 30 ottobre del 1974, e nello Zaire avvenne la consacrazione di Ali: lo sfidante era il detentore del titolo mondiale, e portava il nome di George Foreman.
Entrambi i pugili sapevano di avere di fronte un grande avversario, con doti fisiche e tecniche fuori dal comune. Per prepararsi al meglio, e per sopportare il caldo caratteristico dello Zaire (attuale Repubblica Democratica del Congo), i due si sono allenati in condizioni climatiche estreme. L’incontro ha avuto luogo presso lo Stadio Tata Raphael nella città di Kinshasa.
“Vola come una farfalla, pungi come un’ape“. Questo era il motto, e la filosofia di Muhammad Ali. Nonostante ci abbia abbituato ad uno stile non incentrato sull’aggressività, Ali cominciò ad attaccare duramente Foreman: gli attacchi danneggiarono in parte il campione in carica, ma servirono a ben poco. Questo approccio si rivelò poco produttivo; infatti Foreman passò al contracco assestando potenti colpi.
Nei successivi round, però, Ali adottò una tecnica “segreta” denominata Rope-a-dope. Il pugile quasi si adagiò sulle corde del ring, parando e schivando, quando possibile, i colpi di Foreman. La tecnica si rivelò vincente, perchè permise ad Ali di pungere il campione del mondo con pugni precisi e ben assestati.
Il match andò avanti fino all’ottavo round, fin quando Ali non decise di sferrare una combo letale che mandò al tappeto Foreman: prima un gancio sinistro e poi un diretto al volto riconsegnarono al ragazzo di Louisville il titolo di campione del mondo.
La vittoria del “Rumble in the Jungle” consacrò definitivamente la carriera del pugile. Tra alti e bassi, guerre personali incentrate su un’ideologia assolutamente contro il razzismo, e battaglie combattute all’interno di un ring, Ali verrà ricordato come un uomo che ha sempre creduto nei propri mezzi, senza badare a pressioni esterne.
Nel 1974 non venne organizzato solamente uno dei più grandi incontri di boxe di sempre. Nello Zaire, infatti, ebbe luogo uno dei più importanti festival musicali dell’Africa. L’evento, al quale parteciparono artisti del calibro di B.B. King, James Brown e Bill Withers, fu un vero successo: milioni di persone accorsero al concerto per vedere dal vivo i propri idoli musicali.
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