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La Russia non potrà partecipare allo sport agonistico per i prossimi due anni, comprese le Olimpiadi estive di Tokyo 2020, le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 e i Mondiali di calcio in Qatar dello stesso anno. Durante questo periodo gli atleti russi potranno partecipare alle competizioni internazionali come “indipendenti” soltanto se dichiarati idonei, senza inno e senza bandiera. Questo è quanto ha deciso il Tas. Sentenza comminata per le continue violazioni del Codice Antidoping e per aver manipolato i dati forniti alla commissione d’inchiesta internazionale.
Questo è emerso dal panel di arbitri, che comprende l’italiano Luigi Fumagalli: “Abbiamo imposto delle sanzioni per riflettere la natura e la gravità della non conformità al Codice e per garantire che l’integrità dello sport contro il flagello del doping sia mantenuta. Le sanzioni che il gruppo di esperti scientifici ha deciso di imporre non sono così ampie come quelle chieste dalla Wada. Ciò non dovrebbe, tuttavia, venir letto come una convalida della condotta della agenzia antidoping sovietica o delle autorità russe.
Nel comminare le sanzioni, il Panel è limitato dai poteri conferiti dalla legge applicabile. Ha considerato le questioni di proporzionalità e, in particolare, la necessità di effettuare un cambiamento culturale e incoraggiare la prossima generazione di atleti russi a partecipare a uno sport internazionale pulito”.
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