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Salernitana, così non va. Colantuono a rischio prima di aprire il panettone?

La Salernitana naviga in acque basse e torbide, come la classifica, nonostante il cambio in panchina. Castori si scalda a bordo campo?

L’avventura in Serie A della Salernitana non procede affatto bene. I granata sono tornati in massima serie dopo oltre vent’anni dall’ultima volta, vincendo lo scorso campionato di Serie B contro ogni pronostico. Determinazione, forza di volontà, coesione e un pizzico di follia sono stati il valore aggiunto di una squadra che, oggettivamente, sulla carta era meno attrezzata di altre (si pensi al Monza o al Lecce). Ma in fondo sognare non costa nulla ed è così, sognando in grande, che il gruppo allenato d Fabrizio Castori ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e regalato alla città di Salerno un’emozione immensa.

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Una cessione logorante che influenza il cammino

Dopo i festeggiamenti, però, è arrivata l’amarezza. La promozione, infatti, ha reso necessaria la vendita del club. Lotito e Mezzaroma, presidenti della Salernitana, non potevano proseguire nella gestione delle quote societarie per il conflitto di interessi che deriva dal fatto che Lotito è anche presidente della Lazio. La tifoseria, divisa tra chi sostiene i due co-patron e chi li condanna, ha iniziato a sperare che potesse arrivare quanto prima la cessione. Così, risolto questo problema e sbloccata la possibilità di investimento, si sarebbe potuto passare all’allestimento di una rosa competitiva per raggiungere la salvezza. I piani dei tifosi, però, restano pura immaginazione. Prima, infatti, passano mesi per arrivare alla costituzione di un trust. Poi si procede con continue proroghe del termine per la presentazione delle offerte da parte degli acquirenti. Requisiti non idonei e documenti mancanti sono le giustificazione di cui si avvalgono i trustee.

Ed è così che le prime 13 giornate di campionato si rivelano un disastro, nonostante sulla panchina si siano avvicendati già due allenatori. La Salernitana inizia il proprio cammino in Serie A con il condottiero Castori alla guida del gruppo. Dopo sei sconfitte, un pareggio e una sola vittoria nei primi 8 turni del campionato, però, il tecnico marchigiano viene esonerato. Al suo posto subentra Colantuono, la cui ultima esperienza come allenatore risale a 5 anni prima e proprio sulla panchina granata. Dopo 5 giornate, tuttavia, la situazione non migliora e il cavalluccio marino totalizza una sola vittoria e ben quattro sconfitte.

L’era Colantuono rischia di essere solo una breve parentesi

Un andamento per nulla soddisfacente quello della Salernitana di Colantuono. Tenendo comunque conto delle differenze di organico rispetto alle altre squadre, i granata non sembrano ingranare nemmeno dopo il cambio in panchina. Non è certo facile lavorare con un gruppo non allestito a tua immagine e somiglianza, per giunta anche numericamente inadatto (con i tanti infortuni a centrocampo la Salernitana è arrivata anche ad avere un solo uomo in panchina in quel ruolo). Ciò che alla fine resta, però, sono i risultati e questi sono deludenti.

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La Salernitana si ritrova infatti a dover affrontare la quattordicesima giornata da ultima in classifica con appena 7 punti in cascina. La fortuna di Colantuono è che il distacco dalle altre è davvero minimo, con il Cagliari penultimo a pari punti e il Genoa che è terzultimo a quota 9. Le altre, poi, sono tutte tra gli 11 e i 15 punti. Insomma non c’è un gap irrecuperabile, visto che basterebbe anche una piccola serie di risultati utili per risalire la china. Il problema, però, è che c‘è sempre meno tempo per rimontare mentre il rischio di rimanere indietro cresce.

Soprattutto perché il prossimo avversario della Salernitana è proprio il Cagliari, galvanizzato dopo il pareggio in rimonta contro il Sassuolo. Per di più il calendario non agevola Colantuono, visto che le avversarie che affronterà successivamente sono Juventus, Milan, Fiorentina, Inter e Udinese. Insomma il girone di andata, sulla carta, potrebbe chiudersi con al massimo 11 punti se i granata riuscissero a vincere contro il Cagliari e ottenere un pareggio con l’Udinese (o viceversa). Difficile immaginare che possano arrivare punti dalle altre squadre che la Salernitana affronterà prima di Natale, tutte ben più attrezzate di lei.

Dubbio amletico

Sfide in teoria impossibili da vincere quelle con Juve, Milan, Fiorentina e Inter. La domanda, però, che viene lecito porsi è: Colantuono quante di queste partite antecedenti al Natale guarderà dalla panchina e quante dal divano di casa?

E’ facile ipotizzare che Colantuono possa essere esonerato qualora il trend della sua squadra non dovesse cambiare. La sfida con il Cagliari è decisiva in ottica salvezza e la Salernitana ha già fatto male in altri appuntamenti come questo. Per cui se l’epilogo dovesse essere ancora una volta lo stesso, Colantuono potrebbe lasciare Salerno prima di godersi le “Luci d’Artista” (la manifestazione natalizia che da anni rende Salerno splendida e affollata dai turisti).

A volte ritornano…

Se Colantuono dovesse lasciare anzitempo la guida tecnica della Salernitana causa esonero (o magari anche dimissioni), si aprirebbe il totoallenatore. Considerando però le condizioni economiche in cui versa il club campano, figlie a loro volta della torbida situazione societaria, è difficile pensare che si possa scegliere di pagare un terzo trainer. Ecco perché la decisione potrebbe essere quella di optare per il ritorno di Castori. Un’alternativa che non solo sarebbe giustificata dalle già dette ragioni economiche, ma anche da quelle tecniche. La rosa, infatti, è un vestito su misura preparato per Castori e si potrebbe ritenere lui il più adatto per salvare il salvabile.

Lorenzo Vitale

Studente di Giurisprudenza all'Università di Salerno, aspirante Pubblico Ministero. Tra le mie passioni ci sono lo sport, la scrittura e il giornalismo d'inchiesta. Mi interesso particolarmente ai casi di cronaca nera irrisolti. Credo sia importante fare informazione per indurre alla riflessione, così da stimolare nelle persone lo sviluppo di un pensiero critico.

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