Immagine dal sito del Salone Internazionale del Libro
Continuano le polemiche legate alla casa editrice Altaforte, di proprietà del coordinatore di Casa Pound in Lombardia Francesco Polacchi, indagato per apologia del fascismo. Ieri sera è stato smontato lo stand della casa editrice al Salone del Libro di Torino e subito sono partiti attacchi contro gli organizzatori. Il tutto mentre si celebra il centenario dalla nascita di Primo Levi che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordare per “i valori che ha vissuto e trasmesso“.
Nella polemica sulla casa editrice è rimasto coinvolto anche il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che, per la stessa casa editrice, ha pubblicato un libro intervista con la giornalista Chiara Giannini. “Siamo alla censura, al rogo dei libri – attacca il vicepremier leghista – Ho dato mandato ai miei legali di tutelare la mia immagine nelle sedi opportune” aggiunge la stessa Giannini che poi precisa “stanno accostando la mia immagine al fascismo ma io sono quanto di più lontano esista dal fascismo“.
Sulla vicenda è voluto intervenire anche il famoso scrittore Roberto Saviano, da sempre feroce avversario di Salvini e delle sue politiche “Temo che l’esclusione dal Salone del Libro finirà con il rendere martire un editore fascista che però è tutto tranne che martire” – commenta Saviano che poi rincara la dose – “questa persona martire non è, è solo un picchiatore per conto di Casa Pound”.
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