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La marcia in Puglia di Matteo Salvini ottiene una battuta di arresto. A fermarlo nella sua propaganda e ripetizione continua di mantra sentiti e risentiti sono i giovani pugliesi. Con mascherine e a debita distanza accolgono il capitano con cori non proprio incoraggianti. Ma Salvini, lo abbiamo imparato a conoscere, non si ferma mai. E proprio come farebbe il nostro cuginetto piccolo risponde indisponente a coloro che lo stuzzicano.
Un botta e risposta tra giovani manifestanti e aspirante primo ministro italiano. “Scemo, scemo” urlano i manifestanti e di tutta risposta Salvini risponde “Vinceremo in Puglia, andate a urlare contro Vendola ed Emiliano: la nostra promessa è mandarli a casa dopo 15 anni.” E poi immancabili i suoi mantra più forti che lo hanno reso noto ai più: la legge Fornero – “grazie a noi non esiste più” – e l’immigrazione. “Non vedo l’ora di tornare a occuparmi di immigrazione“. E a chi fischia risponde così: “Se c’è qualcuno che vuole Andria piena di immigrati, prima di andar via lasci il numero di conto corrente. E li mantenete voi. Prima vengono gli italiani e i pugliesi.”
Vendola ed Emiliano presi di mira da Salvini che sarebbero, secondo il leader della Lega, responsabili del disastro ferroviario fra Andria e Corato del 12 luglio 2016: “Non si può andare a lavorare sul treno e morire su un binario unico per colpa dell’incapacità di chi gestisce questa Regione. Quei 23 morti meritano giustizia e qualcuno deve finire in galera“.
Dunque Salvini presenta il suo candidato sindaco: l’avvocato Antonio Scamarcio, 57 anni, figlio di Gaetano, sottosegretario alla Giustizia nei governi Spadolini I e II e nel governo Fanfani V. Sullo sfondo si consuma uno strappo nel centrodestra andriese destinato a farsi sentire anche sulle prossime regionali. Scamarcio è presentato come il candidato di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ma Nino Marmo, uno dei big di Forza Italia in consiglio regionale, lo stesso che ha staccato la spina all’amminstrazione di Nicola Giorgino, è intenzionato a tirar dritto per la sua strada. C’è chi è pronto a scommettere che sarà candidato sindaco di Andria, con o senza il partito di Berlusconi. Ed è pronto a non presentarsi alle regionali di settembre.
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