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“Vedo stelle che cadono, è la notte dei desideri”: anche Jovanotti, in un suo recente album, ha dedicato alla notte di San Lorenzo, la più evocativa e foriera di speranze dell’anno astronomico, una canzone.
Prima di lui, il poeta Giovanni Pascoli aveva trasfigurato nel cielo della notte del 10 Agosto 1867, il dolore per la morte del padre Ruggero Pascoli, ucciso sulla strada di casa mentre recava in dono due bambole per le sue figlie.
Ma, al di là della poesia, come spiegano gli astronomi il fenomeno delle stelle cadenti? E dal punto di vista religioso, perchè esse sono associate alla figura di San Lorenzo?
Astronomicamente, è giusto prima di tutto fare una precisazione: quelle che vedremo la notte di lunedì prossimo (con un picco previsto per mercoledì 12 Agosto) non sono propriamente stelle cadenti, ma piuttosto meteore, le Perseidi, detriti dispersi dalla cometa Swift-Tuttle e che la Terra incontra lungo la propria orbita.
Dal punto di vista religioso, invece, esse ricordano i carboni ardenti sui quali San Lorenzo fu arso vivo e le lacrime dello stesso (titolare della Necropoli di Via Tiburtina a Roma) versate durante il martirio per Cristo sotto l’imperatore Valeriano.
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