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Selvaggia Lucarelli a L’Assedio: “Ho sempre sofferto di sindrome dell’abbandono”

Selvaggia Lucarelli si lascia andare nell’ultima intervista di Daria Bignardi a “L’assedio”, raccontando di uno dei momenti più bui della sua vita

La giornalista e scrittrice italiana Selvaggia Lucarelli, nota al pubblico per il suo carattere polemico e provocatorio, si espone come non aveva mai fatto in passato, raccontando e mostrando un lato di sé sconosciuto sin’ora.

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La blogger, accolta nel salotto di Daria Bignardi nel suo programma “L’assedio”, ha parlato di sé e dell’opinione che ha sviluppato nei suoi stessi confronti, dimostrandosi altamente severa ed autocritica, simbolo di una personalità tanto forte quanto fragile: “Su me stessa sono un critico molto severo, non sono certo più buona con me stessa che con gli altri”. Ha parlato poi del passato, evidenziando il periodo di caos nel quale era caduta circa 5 anni fa:”mi darei 7 per come me la cavo nella vita, ma per come ho vissuto fino a 5 anni fa, mi darei un 3, ha detto.

In netto contrasto con l’immagine che oggi si ha di lei, con la risposta sempre pronta e le sue critiche pungenti, Selvaggia Lucarelli era una bambina molto timida, l’orgoglio dei genitori, brava a scuola, sempre obbediente. Il cambiamento è avvenuto al liceo, quando si è avvicinata al mondo del giornalismo, ed ha dato sfogo al suo forte spirito critico: “Lì mi sono fatta un po’ prendere la mano: sono diventata polemica con tutti, dagli insegnanti ai compagni e ho capito che avevo una vena critica molto sviluppata”.

Un’eredità genitoriale probabilmente, molto attivi nella politica: un campo di addestramento continuo nel credere nelle proprie idee, si potrebbe definire, la dimensione in cui Selvaggia è cresciuta. Ma si sa, anche il più forte dei combattenti ha il suo punto debole. “Magari si accorgevano del Tibet ma non di noi. Loro mi hanno insegnato molto, ma sull’educazione emotiva e sentimentale me la sono dovuta cavare da sola.

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La svolta lavorativa

La Lucarelli ha poi ripercorso gli anni difficili della sua adolescenza, quando si vedeva smarrita, senza una meta, con in mano soltanto carta e penna per scrivere, la sua unica vera passione. Ma quella passione l’ha portata lontano: finalmente, con l’apertura del suo blog ironicoStanza Selvaggia“, sono arrivate anche le soddisfazioni professionali.

La relazione tossica

La Lucarelli ha parlato poi della sua sfera sentimentale, una lacuna che la perseguita da sempre, visto anche il poco affetto ricevuto da piccola: “Ho sempre sofferto di sindrome dell’abbandono. Ho vissuto un amore tossico, che però non ha a che fare col mio ex marito. È stato il periodo più complesso della mia vita, sono entrata in questo vortice di dinamiche perverse e autodistruttive, che sono le dipendenze affettive, solo che io non ne avevo mai sentito parlare”

Un racconto pieno di rimpianti e sofferenze, di una relazione che annienta l’autostima, una relazione che un numero sempre più alto di donne oggi si ritrovano purtroppo a vivere: “Io in quel periodo della mia vita non pensavo di valere nulla oltre quello che vedeva lui, oltre quello che mi diceva lui di me stessa. Non mi importava nulla di me, era tutto un disastro”.

Selvaggia Lucarelli, sempre vista e definita come una una donna forte ed indipendente, non riusciva a porre fine a quella storia che la distruggeva: “Il 2011 è stato un anno disastroso: una mattina mi sono svegliata e ho detto basta”. Ed ecco la svolta: dopo aver abbandonato i salotti tv, ulteriori focolai di marciume e corruzione, ha ricominciato a scrivere, e quindi a vivere. Dai social alle collaborazioni giornalistiche, ha vissuto una vera e propria rinascita.

Dopo questa sorta di riabilitazione, emotiva e mentale, è finalmente giunto un nuovo amore: “Ho passato un lungo periodo da sola e ho capito che potevo bastare a me stessa. Poi è arrivato Lorenzo: è una persona luminosa, risolta. Non sarei riuscita ad amarlo a 20 anni, perché all’epoca cercavo la passione contorta. Lui invece ha la sfrontatezza dei sentimenti”

Chiara Gioia

La scrittura è per chi vuole leggere, la buona scrittura è per chi vuole amare. Ed io, umilmente, ambisco sempre alla seconda. Sono Chiara. Classe '97, di Salerno. Chiara di nome e di fatto, cerco sempre di esprimere al meglio ciò che penso e, quando non riesco, provo con la scrittura. Laureata in Lingue presso l'Università di Salerno, mi sto specializzando in Comunicazione presso la stessa. Scrivo principalmente di cronaca e gossip. Parlo anche di serie tv che ho apprezzato e non, di film che ho amato oppure odiato. Sognatrice cronica, romantica, idealista. Mi piacciono i gatti, il vetro soffiato, i mandala, gli Avengers, l'alba scorta per caso. Odio il caffè, i film in bianco e nero, chi parla troppo (ci sono già io),chi parla troppo poco. Sogno un giorno di lavorare in qualsiasi settore che riguardi una tastiera e qualcosa da commentare o editare.

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