Foto: Facebook Lega Serie A
La Serie A si spacca in due. Circa la metà dei club, per la precisione otto, si dichiarano contrari ad una possibile ripresa del campionato. Le società hanno posto tre domande alla Ficg, tra queste quali effetti giuridici potrebbero subire calciatori e club in caso di una nuova interruzione dovuta al Coronavirus.
Gli otto club in questione hanno presentato un documento dopo la riunione del Consiglio: “L’assunzione del rischio di un fatto non più imprevedibile potrebbe ricadere sul club che si è assunto il rischio di prosecuzione pur in presenza di un rischio incalcolabile”. Intanto arrivano le dimissioni dalla Commissione medico scientifica della Federcalcio di Rodolfo Tavana.
Anche il ministro dello Sport, Spadafora, frena su una ripartenza a breve: “Oggi non do la certezza degli allenamenti, ne del campionato. Mercoledì avrò l’incontro con tutte le altre parti, mi presenteranno un protocollo ma da quello che oggi vedo e sento in giro non do per certo né la ripresa del campionato né degli allenamenti il 4 maggio.
Sono d’accordo che il mondo del calcio dovrà riprendere ma oggi non è dato per certo. La ripresa degli allenamenti significherà la ripartenza del campionato”.
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