Shanksville. I due contendenti alle presidenziali depongono le armi, almeno per un giorno, di fronte alle vittime dell’11 settembre.
Nel suo discorso, il presidente Trump ricorda le vittime del volo United 93, l’aereo diretto a Washington, poi schiantatosi su un campo a Shanksville, in Pennsylvania.
Nessuna dichiarazione ufficiale per il candidato democratico Joseph R. Biden che, invece, preferisce parlare a tu per tu con le famiglie delle vittime, unendosi in un cordoglio discreto e sommesso: ‘Uno dei segni distintivi dell’essere americano è capire che ci sono cose molto più importanti che vanno oltre se stessi’ .
Poche parole rivolte a coloro i quali ‘consapevolmente sapevano che, ciò che stavano andando a fare, gli sarebbe costato la vita’. Oltre ad unirsi al cordoglio delle famiglie, il candidato democratico ha precisato che non avrebbe parlato di altro al di fuori della tragedia dell’11 settembre. La giornata di venerdì, infatti, è stata riservata esclusivamente al ricordo delle vittime, lasciando per un istante da parte la bagarre elettorale. Poche settimane fa, infatti, Biden aveva incolpato il presidente Trump di un’amministrazione incompetente in materia di emergenza sanitaria, ritenendo il presidente in persona il maggiore responsabile dell’aumento dei casi Covid.
Diverso, invece, l’approccio del presidente in carica Trump che decide di puntare su un unico e familiare concetto, il ben noto patriottismo americano:’ Nel ricordo delle vittime ci uniamo come un’unica grande nazione per difendere la nostra libertà, i nostri valori, per celebrare il nostro grande paese, per prenderci cura delle nostre comunità e per onorare gli eroi che hanno perso la vita, senza mai e poi mai dimenticare’.
Non mancano i riferimenti al duro lavoro messo in atto durante il suo mandato, nella lotta contro il terrorismo e ai passi in avanti fatti nel contrastare i possibili attacchi alla nazione. ‘Uniti nell’amore familiare, la lealtà tra i cittadini, l’orgoglio della bandiera, la fede in Dio, la gratitudine per la polizia e per chi presta soccorso’. Parole familiari alla retorica politica del presidente che, su questi valori, ha fondato la sua ex campagna elettorale e il suo mandato presidenziale.
La tragedia dell’11 settembre è ormai entrata a far parte delle memoria collettiva come un vero e proprio spartiacque temporale. Il prima e il dopo la tragedia spinge a chiedersi se le cose siano veramente cambiate. Purtroppo, però la retorica politica statunitense sembrerebbe essersi fermata a quel giorno, alla cosiddetta War on Terror, elaborata dall’ex presidente Bush, dal rimando Nixoniano. Il nemico da combattere avrebbe ora assunto sembianze diverse, ma le strategie messe atto sarebbero le stesse: isolazionismo e patriottismo, queste le armi proposte dal presidente Trump. Biden, invece, da sempre schieratosi a favore di alleanze internazionali, si è da subito posto in contrasto con la linea conservatrice di Trump:’Non importa quanto grave sia la minaccia, l’America si rialza sempre, si erge con la sua forza, reagisce’.
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