Ormai non è più una sorpresa: il Napoli è una realtà di livello assoluto e gran parte dei suoi risultati e della dimensione che ha raggiunto si devono al Cholito Simeone. L’attaccante argentino, arrivato in sordina nell’ultima sessione di mercato per sostituire il partente Petagna nel ruolo di vice Osimhen, si è preso l’attacco azzurro a suon di gol pesantissimi e di prestazioni maiuscole. Complice anche l’infortunio del nigeriano, Simeone è riuscito a ritagliarsi un ruolo sempre maggiore sul rettangolo verde e la sua alternanza con Raspadori non ha fatto altro che stimolarlo.
Dalla gara di Champions League a quella di ieri contro la Cremonese è passato poco più di un mese, eppure Giovanni Simeone in così poco tempo è stato in grado di conquistare piazza e allenatore imponendosi come un autentico bomber di razza. Il colpo di testa è il suo marchio di fabbrica, ma ciò che davvero stupisce dell’attaccante argentino è la Garra con cui scende in campo. All’ombra del Vesuvio una rabbia agonistica ed una voglia di spaccare in due la partita così non si vedeva da tempo. Per i più nostalgici il paragone con il Matador Cavani è immediato. “Un po’ argentino e un po’ italiano“, così si sente il Cholito Simeone. Forse il segreto è proprio questo.
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