Caso Siri, il Movimento vuole chiarimenti su Arata
Lunedì ci sarà il vertice decisivo a Palazzo Chigi sul caso Siri. Intanto, Di Maio chiede spiegazioni su Arata e Maroni rema contro Giorgetti
Il caos, la tempesta più assoluta e sciagurata si abbatte sul Governo. Il Movimento 5 Stelle va all’arrembaggio della Lega sul caso Siri. Lunedì ci sarà il vertice decisivo che deciderà le sorti del sottosegretario. Intanto, spunta un altro obiettivo: l’ex parlamentare di Forza Italia Paolo Arata.
Quest’ultimo, per gli inquirenti, è legato strettamente a Vito Nicastro, arrestato con l’accusa di aver finanziato e protetto la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Di Maio chiede spiegazioni in merito al legame tra Arata e la Lega, in quanto Giancarlo Giorgetti, numero due del partito, ha assunto uno dei figli del parlamentare a Palazzo Chigi.
La notizia, a sorpresa, è stata data da una fonte interna alla Lega: Roberto Maroni.
“Se Arata padre era il male assoluto, perché avrebbe avuto rapporti con la mafia, almeno stando alle accuse della Procura, e il figlio era suo complice, allora l’assunzione da parte di Giancarlo Giorgetti del figlio ‘del male assoluto’ potrebbe essere devastante. E però non se ne parla. Perché Di Maio sa bene che parlare di Siri è una cosa ma parlare di Giorgetti metterebbe davvero a rischio il Governo.”
Insomma, una vera e propria bomba sganciata dal nulla. Salvini e il Carroccio proseguono nella difesa del sottosegretario. Di Maio, invece, rema in direzione opposta: “Questo attaccamento alla poltrona non lo capisco. A Siri abbiamo chiesto un passo indietro. Continui a fare il senatore, non va mica per strada. Parliamo tanto di lotta ai delinquenti e quando un politico è indagato per corruzione stiamo zitti? Non funziona così.”
Insomma, una vicenda che macchia ulteriormente il rapporto già precario tra Lega e Movimento 5 Stelle.
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