Spagna, Mariano Rajoy abbandona il PP e la politica

Dopo la sfiducia ricevuta in Parlamento, a favore del socialista Pedro Sanchez, l’ex leader del PP Mariano Rajoy abbandona la politica. Lascia in eredità un partito semi-distrutto

Per la destra europea non è tutto così rose e fiori come si potrebbe pensare. Dopo il knock-out di quattro giorni fa, Mariano Rajoy abbandona definitivamente la politica. Profondamente depresso per la sfiducia ricevuta, l’ex leader del Partito Popolare ha annunciato il ritiro.

“È giunto il momento di porre fine a questa storia. Il partito deve andare avanti con un altro leader. È la cosa migliore per me e per il partito, e penso anche per la Spagna.” ha dichiarato un Rajoy emozionato.

Ad aggravare la situazione, oltre all’addio, vi è la situazione di un Partito Popolare in netto declino. Quando lo ereditò da Aznar aveva il 40% dei consensi. Oggi è sotto al 20%. Una situazione disastrosa, figlia di decisioni conservatrici che hanno portato il Paese ad una nuova crisi.

L’ex primo ministro è stato, infatti, sempre immobile rispetto a tutti i problemi che affliggevano la Spagna, denotando una sorta d’insofferenza. La sua scelta di evitare le questioni, al posto di affrontarle, è sicuramente alla base di ciò che poi è diventata la “vicenda catalana”. Una situazione condotta in modo maldestro, lasciata incancrenire fino all’osso e poi mollata con la dichiarazione d’indipendenza.

Lo stesso si può dire per l’incapacità di opporsi a Ciudadanos, una formazione che neanche troppo lentamente sta sostanzialmente inghiottendo il Pp. Un po’ come accaduto da noi con la Lega nei confronti di Forza Italia.

Ora nel partito del centrodestra spagnolo si apre ufficialmente la guerra per succedergli. In pista ci sono dalla sua vice, Soraya Sáenz de Santamaria, al presidente regionale della Galizia, Alberto Nuñez Feijóo, fino alla segretaria del partito e ex ministro della Difesa, Maria Dolores de Cospedal.