15 Giugno 2018 - 14:45

Una speranza per i pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico

carcinoma

Dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli una scoperta importantissima per i pazienti con carcinoma prostatico

Uno studio internazionale multicentrico, STABEN, coordinato dal Dottor Giuseppe Di Lorenzo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli dimostra che le statine migliorano la sopravvivenza dei pazienti con carcinoma prostatico.

Lo STABEN, studio internazionale, ha arruolato circa 600 pazienti affetti da carcinoma della prostata metastatico ed ha dimostrato che le statine in associazione all’abiraterone o enzalutamide, due farmaci orali, a meccanismo di azione ormonale, utilizzati nel paziente con carcinoma della prostata castrazione resistente, riducono il rischio di morte di ben il 53%.

In particolare si assiste ad un vantaggio in termini di sopravvivenza di circa 8 mesi nei pazienti che utilizzano le statine rispetto a chi non ne faceva uso.

Lo studio STABEN, pubblicato sull’importante rivista internazionale “Oncotarget” è stato condotto con la collaborazione di numerosi centri, tra cui il prestigiosissimo Prostate Cancer Center di Vancouver ed ha mostrato come i pazienti con tumore della prostata che assumevano statina, un banalissimo ed economico farmaco ipocolesterolemizzante, in combinazione alla terapia ormonale, avevano la metà della probabilità di morire rispetto ai pazienti che non l’assumevano.

Un risultato strabiliante, che traduce in un’indicazione pratica i molteplici risultati di studi di popolazione, reso possibile dall’attenta condivisione del progetto in ambito internazionale.

Il dottor Giuseppe Di Lorenzo, coordinatore della ricerca, sottolinea il prezioso contributo del suo staff, “un ringraziamento particolare voglio farlo al Direttore del Dipartimento di Oncologia, Ematologia, Anatomia Patologica, Diagnostica per Immagini e Medicina Legale, Sabino De Placido, afferma Di Lorenzo, che mi ha sempre stimolato a nuove ricerche sui tumori urologici, al Direttore Generale Viggiani e Direttore Sanitario, Gaetano D’Onofrio, sempre disponibili a supportare le mie numerose ricerche effettuate in questi anni ed al gruppo di ricerca da me coordinato che vede in prima persona il dottor Buonerba, giovane ricercatore ed allo specializzando dottor Bosso.”

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