Uno stile inconfondibile. Un tocco leggero, leggiadro e dei film che restano, inevitabilmente, come macigni impressi nella storia del cinema. Un artista a tutto tondo, eclettico, capace di spaziare in lungo e in largo attraversando qualsiasi genere. Di chi stiamo parlando? Del maestro Steven Spielberg.
Inutile commemorare ancora il genio e l’incredibile inventività di un colosso della storia del cinema, un regista che ha reinventato generi interi (come la fantascienza) e ha impresso il suo tocco su pellicole fondamentali. Solo per dirne alcune, Schindler’s List, Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo, Lo Squalo, Indiana Jones, Jurassic Park e, ultimo ma non ultimo, Ready Player One.
ZON.it, però, non vi parlerà del regista. Anzi, vi parlerà di tutt’altro. Abbiamo, infatti, stilato una classifica di film adatta a voi, che amate Steven Spielberg. Sono solo 10 film, ma siamo sicuri che vi piaceranno.
Partiamo subito col botto. Già, perché J.J. Abrams è quel regista che meglio ha saputo raccogliere le lezioni dettate da Steven Spielberg e metterle in pratica. Dopo aver creato alcune delle serie TV più importanti della storia (Lost, Alias, Fringe), nel 2011 avviene il suo esordio cinematografico con Super 8.
Il film, manco a dirlo, è prodotto proprio da Spielberg. Ma non finisce qui. All’interno del meccanismo metacinematografico, infatti, sono presenti numerosi riferimenti ad E.T. e, soprattutto, ad Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo.
Consigliatissimo per chi ama la fantascienza spielberghiana.
Altro caposaldo per chi ama Steven Spielberg. Il titolo del film rimanda al nome che usano i ragazzi per chiamare il loro gruppo, e deriva dal nome del loro quartiere: Goon Ducks. Un baluardo vero e proprio della cultura anni ’80 tanto cara al regista.
La sceneggiatura è scritta da Chris Columbus e, manco a dirlo, il film è prodotto da Steven Spielberg. L’avventura che prevederà la pellicola porterà i quattro protagonisti alla ricerca di un tesoro nascosto da un famoso pirata.
Naturalmente, non si esclude che lo stesso regista abbia poi preso spunto dalla pellicola anche per capitoli avventurieri più “adulti”, come Indiana Jones, Jurassic Park o Hook – Capitan Uncino. Ma non lo ha mai confermato pienamente.
Ed eccoci alla prima “perla nascosta” della nostra classifica. Film alquanto recente, Chronicle è una produzione indipendente che si rivela un vero e proprio meltin’ pot, in puro stile Spielberg. Mescola, infatti, vari generi, dal thriller alla fantascienza, per una storia coinvolgente e adolescenziale.
La pellicola parla di tre ragazzi sfortunati, distrutti emotivamente dai propri stati familiari. Un giorno, vengono a contatto per caso con una sostanza misteriosa che, come conseguenza, dona loro degli incredibili poteri. Possono muovere piccoli oggetti, creare campi di forza intorno a sé che li proteggono e anche volare. Più si esercitano, più diventano abili e potenti.
Chronicle prende diversi elementi sia narrativi che visivi e li ripropone con l’estetica del “found footage”, cioè dei film che fingono di aggregare materiale vero girato con le videocamere dagli stessi protagonisti o preso da video a circuito chiuso o ancora dalle immagini dei telegiornali. Con l’aiuto di un figlio d’arte come Max Landis, Josh Trank confeziona una pellicola intrigante.
I richiami all’ultima pellicola di Steven Spielberg, ovvero Ready Player One, sono forti e ben costruiti.
Qui parliamo di una pellicola storica. 1986. Oliver Stone gira quella che diventerà la sua “pellicola magna”, ovvero Platoon. Per scriverlo, il regista si ispira alla sua vera storia e alla sua vera esperienza della guerra in Vietnam, combattuta nel 1967-68.
Dietro le dichiarazioni ideologiche, vi è anche una forte critica (caratteristica del cinema “stoniano”) politica nei confronti del Governo americano, portando alla luce l’alienazione e il cambiamento umorale dei soldati durante la guerra.
Inutile dire che il film si è rivelato un capolavoro, vincendo 4 Premi Oscar nel 1987. 12 anni dopo la sua uscita, Spielberg filmerà il suo personale “capolavoro di guerra”: Salvate Il Soldato Ryan. L’immaginario del film di Stone lo ispirerà per costruire quello che è un altro dei suoi capolavori.
Ed ecco un’altra “rivelazione” abbastanza recente. La Signora Dello Zoo Di Varsavia, infatti, è un film del 2017, diretto da Niki Caro. Il film è ispirato a una storia realmente accaduta narrata nel libro di Diane Ackerman, Gli ebrei Dello Zoo Di Varsavia, a sua volta basato sui diari della Żabińska.
Il film racconta la storia eroica di una donna che, pur vivendo in un’epoca di paura e distruzione, ha combattuto per preservare quel che di buono c’è nell’animo umano. Un film drammatico/biografico che mantiene vivo l’orrore dell’Olocausto e crea un nodo in gola, rievocando pagine di storia che preferiremmo cancellare.
Come già si sarà potuto capire, la storia si accosta molto agli echi torbidi e storici di Schindler’s List, altro grande capolavoro. Ne condivide la matrice sociale e storica. Consigliatissimo.
Qui andiamo sul classico. Parliamo di un film che è anche nella lista dei film preferiti da Steven Spielberg. Parliamo di un regista che ha rivoluzionato l’intero cinema mondiale insieme alla Nouvelle Vague. Di chi stiamo parlando? Di François Truffaut.
Effetto Notte è una commedia metacinematografica, che evidenzia vita e lavoro di attori e troupe cinematografiche durante le riprese di un film. Truffaut evidenzia i problemi della lavorazione, che s’alternano con i rapporti personali tra i vari componenti della “troupe” e con la storia del film nel film. Costruito su incastri e incroci, ricco di citazioni, autocitazioni, allusioni, è un film che viaggia come un treno nella notte.
Inutile dire che il maestro ha sfruttato questi meccanismi per la realizzazione di Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo, sul cui set Truffaut lavorò in veste d’attore. Il maestro lo incitava a raccontare le sue storie dal punto di vista di un bambino. Grande consiglio.
Scaviamo ancora più a fondo. Andiamo ancora più indietro nel tempo. Un altro dei film preferiti da Steven Spielberg ci dà, ancora una volta, la forza per capire meglio la sua cinematografia sotto qualsiasi punto di vista. Parliamo di Joe Il Pilota, pellicola drammatico/fantastica del 1943.
Parliamo di uno dei padri della cinematografia mondiale, ovvero Victor Fleming. Già, proprio lui, l’autore di due kolossal come Via Col Vento e Il Mago Di Oz. La dimensione quasi surreale del racconto cinematografico di Joe Il Pilota riesce a far viaggiare con la testa, a far sognare facendoci mantenere sempre leggeri.
Nonostante la componente altamente utopica, al centro del racconto c’è un uomo qualunque. Già, quell’uomo qualunque che finisce al centro di un’azione “romantica”. E l’ispirazione di Steven Spielberg tratta da questo film si evidenzia soprattutto ne Il Ponte Delle Spie ed Always.
Ora arriviamo allo Spielberg più concreto, lo Spielberg pieno d’azione e intriso di cattiveria. Getaway! è un film del 1972, diretto dal mitico Sam Peckinpah, regista icona del western moderno e del nichilismo cinematografico.
Il film si presenta come un bel thriller d’azione, atto a costituire una sorta di vero e proprio revenge movie, una storia intrigante, piena di riscatto da parte di un uomo che ha ricevuto ben poche soddisfazioni dalla vita.
Impressionante è come questa pellicola riesca a racchiudere ben tre epoche distinte della filmografia di Steven Spielberg. Da un lato, è d’ispirazione per i suoi primi due lungometraggi, ovvero Sugarland Express e Lo Squalo. Dall’altro, il film nella sua accezione romantica tende a costituire quella patina “smielata” che ritroveremo in film come Prova A Prendermi, The Terminal ed anche (di sfuggita) in Munich.
Infine, riscontriamo quest’influenza anche ne Il Ponte Delle Spie. Incredibile.
Veniamo, ora, alla parte più extrasensoriale di Steven. Spielberg non ha mai nascosto il suo amore per la fantascienza di matrice “dickiana” e più estrema, esplicata anche tramite l’adattamento di Minority Report e La Guerra Dei Mondi.
Proprio a queste due pellicole si collega Atto Di Forza, pellicola di Paul Verhoeven del 1990. Il regista di RoboCop, qui, è alle prese un misto d’azione, fantascienza, thriller e avventura. Stile a cui Steven Spielberg si è ben ispirato per la realizzazione di due delle sue pellicole più “forti” e d’impatto.
Qui si è alle prese con la tecnologia cibernetica, con false memorie, con viaggi in realtà mai accaduti prima. Il tutto evidenziato da un’ironia a cui il regista sembra essersi ispirato particolarmente per i due film già citati.
Chiudiamo la classifica con una chicca. Questo film di guerra tedesco, uscito nel 1981 in Italia con il titolo di U-Boot 96, descrive sia l’angosciosa frenesia delle battaglie che il tedio dei lunghi periodi di caccia infruttuosa, ritraendo i marinai come normali individui animati dal desiderio di svolgere al meglio il loro dovere verso i commilitoni e il loro paese.
Uno degli obiettivi che si poneva Petersen era guidare il pubblico in un viaggio ai limiti della mente umana, mostrando effettivamente che cosa rappresentasse la guerra. Un film storico magnifico, per la sua interezza. Non è difficile pensare che ad esso, Steven Spielberg, si sia ispirato per Amistad, The Post, Lincoln e Il Colore Viola, sia per drammaticità della vicenda che per l’accuratezza storica con cui è raccontato.
Altra gemma “nascosta”.
E chiudiamo la nostra personale classifica spiazzandovi con una serie. Del resto, qual miglior modo di chiudere, se non con un prodotto che omaggia in tutto e per tutto la cultura di Steven Spielberg come Stranger Things?
La serie Netflix è uno dei prodotti di punta del colosso streaming e riesce a raccogliere tutto ciò che zio Steven ha messo in pratica in questi anni. L’eterna passione per gli anni ’80, i rapporti adolescenziali, l’amore, le vicende extraterrestri e la fantascienza soft. Tutte queste cose sono concentrate nel prodotto dei Duffer Brothers.
Tra le sue influenze più visibili, troviamo Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo, E.T., A.I., Le Avventure Di Tintin ed Hook. Ma naturalmente, c’è dentro un po’ tutta la filmografia del mitico regista. Un condensato di cultura spielberghiana che esplode selvaggia, in un prodotto che è già al top delle serie TV da quando è stato esposto su piazza.
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