Dal 12 al 23 Maggio prossimi, Spike Lee tornerà al Festival di Cannes da Presidente di quella giuria che nel 2018 gli assegnò il Gran Prix per “BlacKKKlansman”, poi premiato agli Oscar 2019 per la Miglior Sceneggiatura.
Lee sarà il primo regista di colore a ricoprire il ruolo che l’anno scorso fu del regista messicano Alejandro Inarritu, ed accoglie con entusiasmo l’ennesimo riconoscimento di una carriera passata a trattare temi spesso scottanti come il razzismo e la violenza:
“Quando sono stato chiamato non potevo crederci: ero felice sorpreso e orgoglioso allo stesso tempo”, ha detto “Sono onorato di essere la prima persona della diaspora africana negli Stati Uniti a ricoprire questo ruolo“.
L’entusiasmo del regista sessantaduenne (tra i suoi lavori ricordiamo il film “Fà la cosa giusta” e il documentario “4 Little Girls”) è condiviso dal Presidente di Cannes Pierre Lescure e dal direttore artistico Thierry Fremaux che hanno dichiarato:
“La prospettiva di Spike Lee ha più valore che mai, la sua personalità fulminante scuoterà gli animi” E poi: “Cannes è dimora naturale e cassa di risonanza globale per coloro che risvegliano le menti e danno uno scossone ai pregiudizi“.
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