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La situazione si aggrava col passare del tempo, e diventa quasi (almeno a tratti) ingestibile. L’Italia è in una situazione di coma quasi irreversibile dal punto di vista economico. La recessione è solamente uno dei tanti segnali che indicano che più di una cosa non gira adeguatamente nel Paese. A rafforzare questa convinzione, ora, c’è anche il differenziale BTP-Bund (in altre parole, lo spread), che è salito vertiginosamente, sfiorando i 300 punti.
I conti pubblici italiani e i titoli di Stato tornano pesantemente sotto pressione. Infatti, sui mercati internazionali, ora, il differenziale ha sfiorato la soglia dei 290 punti base, ai massimi da oltre tre mesi. Successivamente, dopo un leggero ritracciamento, si è attestato su quota 285. Già martedì lo spread era schizzato a quota 281, dopo le parole del vicepremier Matteo Salvini che ha sfidato per l’ennesima volta l’Europa, sostenendo che fosse possibile sforare il 3% del rapporto deficit/PIL.
La dichiarazione ha fatto salire la tensione nella maggioranza, con Luigi Di Maio che l’ha definita una sparata irresponsabile. Sale anche il rendimento del decennale benchmark italiano che apre al 2,76%, dal 2,74% della chiusura della vigilia.
Il confronto tra i rendimenti con gli altri mercati europei risulta impietoso. Infatti, in questo modo, si è penultimi in classifica (solo la Grecia riesce a far peggio). Milano (-0,87%) è ultima ed è l’unica tra le Borse europee (comunque in calo) a perdere notevolmente di più.
Insomma, una situazione disastrosa.
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