Stava, oggi il 35° anniversario della strage

Stava, oggi è il 35° anniversario della strage in cui morirono 268 persone in Val di Fiemme

Stava, comune di Tesero, Val di Fiemme. Sono le 12:22:55 del 19 luglio 1985. All’improvviso cede l’arginatura del bacino superiore dell’impianto di fluorite che crolla sul bacino inferiore, che a sua volta non resiste. La massa fangosa, fatta di sabbia, limi e acqua, scende a valle ad una velocità spaventosa, quasi 90 chilometri orari. E non risparmia niente e nessuno. Travolge persone, alberi, abitazioni, fino a raggiungere la confluenza fra il rio Stava e il torrente Avisio.

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Il crollo dei bacini di Prestavèl provocò la morte di 268 persone, di cui 70 erano di Tesero mentre gli altri erano turisti e lavoratori delle strutture ricettive locali.

Una tragedia che ricorda il disastro del Vajont del 1963, ma anche il recente crollo del Ponte Morandi a Genova. Tragedie che sono fin troppo legate al denaro, alla sete di guadagno, sulle quali si lucra prima che accadano, quando si costruisce cercando di arricchirsi, e dopo, quando i risarcimenti tardano ad arrivare.

La fondazione commemorativa

Ricordare il passato è importante per evitare che il male ritorni nel presente. E mai come oggi, nel giorno del 28° anniversario della strage di Via D’Amelio in cui perse la vita il magistrato Paolo Borsellino, suonano forti queste parole.

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A memoria di quanto accaduto a Stava quel tragico 19 luglio di 35 anni fa è nata la Fondazione Stava 1985, diretta da Michele Longo. Nella sede della fondazione e sul sito web ci sono oltre 2600 documenti, tra cui 1600 fotografie e 85 ore di video-interviste a testimoni diretti di quella tragedia. Molte di queste interviste sono state realizzate da Massimo Cristel, un abitante del luogo che all’epoca della tragedia aveva solo due anni. Tra le tante, l’uomo ha ricordato quella fatta ad un anziano abitante di Tesero che aveva perso la moglie e quattro figli. Per tutto il tempo dell’intervista ha tenuto gli occhi bassi. Solo alla fine è riuscito a guardare nell’obiettivo della telecamera.

L’attuale sindaco Elena Ceschini ha sottolineato come esista “un momento in cui ci si deve affidare ai tecnici“. Il problema è che quando ci si affida bisogna anche fidarsi. E la fiducia nelle autorità competenti, negli anni predenti alla strage, portò alla morte di 268 persone

Le vittime sono state ricordate stamani alle 10 con una messa al cimitero monumentale di Tesero, celebrata dall’arcivescovo Lauro Tisi.

Lorenzo Vitale

Studente di Giurisprudenza all'Università di Salerno, aspirante Pubblico Ministero. Tra le mie passioni ci sono lo sport, la scrittura e il giornalismo d'inchiesta. Mi interesso particolarmente ai casi di cronaca nera irrisolti. Credo sia importante fare informazione per indurre alla riflessione, così da stimolare nelle persone lo sviluppo di un pensiero critico.

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