Immagine da Pixabay
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Da referendum a referendum, in Svizzera non si perde un attimo. Ed ecco che un’altra battaglia sociale davvero importante è stata vinta dai cittadini. Infatti, domenica scorsa, il 58,15% degli elettori ha approvato, con votazione popolare, la legge sul salario minimo garantito. La battaglia sostenuta a più riprese dagli stessi sindacati, dunque, è stata alla fine portata a compimento. Una vittoria per la sinistra, a 6 anni dalla bocciatura con un referendum a livello federale. Molto importante, dunque, anche a livello politico e strategico.
A Ginevra il limite minimo di stipendio fissato corrisponde a circa quattromila franchi e vige l’obbligo per gli imprenditori e i datori di lavoro di rispettarlo. Nello specifico, il testo approvato dal Parlamento della Svizzera prevede una remunerazione oraria di almeno 23 franchi (21 €) per 41 ore di lavoro settimanali. Questo salario minimo garantito è già presente anche in altri due cantoni, Neuchâtel e Giura. Il Paese svizzero è noto per la concentrazione di redditi molto alti ed ha risentito degli effetti della pandemia. Per cui, questa misura è stata approvata proprio per dare sostegno economico alle persone in difficoltà.
“Intere famiglie con bambini sono piombate in uno stato di insicurezza alimentare crescente.” ha reso noto uno studio dell’Ospedale Universitario Cantonale. La misura è stata avallata a più riprese sia dai sindacati che dai partiti di sinistra, dato che Ginevra è una delle città più care al mondo. La riforma entrerà in vigore il 17 Ottobre. Sarà il salario minimo più alto al mondo.
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