Terra dei fuochi, De Luca non firma il secondo protocollo
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, non ha firmato il protocollo sui dati oncologici raccolti da privati, ritenendolo “una marchetta elettorale”
Oggi il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha partecipato a Caserta a un vertice di governo presso la prefettura. Oltre al governatore campano, erano presenti, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro del MISE Luigi Di Maio, il Ministro degli Interni Matteo Salvini e il Ministro per l’Ambiente Sergio Costa. Tema del vertice era la firma di un protocollo d’intesa per la Terra dei Fuochi.
De Luca, tuttavia, ha dichiarato di aver firmato solo uno dei due protocolli proposti dal governo. Il primo protocollo, avente ad oggetto la delineazione delle diverse responsabilità in termini di competenze tra enti, ha incontrato il favore di De Luca, mentre il secondo è stato rifiutato.
“Ho firmato il protocollo che attribuisce con chiarezza ai vari soggetti istituzionali le responsabilità in ordine al settore dei rifiuti” ha infatti dichiarato il governatore, “ma non un secondo, quello che dà la possibilità di raccogliere dati oncologici a soggetti privati non riconosciuti. Per me si tratta solo di una marchetta pre-elettorale”. Il presidente campano ha infatti dichiarato la sua contrarietà alla possibilità che privati detengano informazioni sanitarie riservate sui cittadini. “Il secondo protocollo il Governo l’ha firmato con sé stesso. Il soggetto citato [nel protocollo, ndr] si chiama Etica, ma la Regione non lo conosce. Per noi solo la sanità pubblica può certificare certi dati. Penso al Registro Tumori, che peraltro non dipinge alcuna situazione drammatica tra Caserta e Napoli“.
De Luca infine non ha risparmiato una critica alla narrazione in merito alla Terra dei Fuochi in Campania: “Quando parlano di Terra dei Fuochi ci fanno un danno, perché in tutta Italia ci sono tante terre dei fuochi. […] In Lombardia, tra gennaio e ottobre, ci sono stati 17 roghi. Qui da noi invece i roghi stanno diminuendo sensibilmente. […] Questa mistificazione della realtà – ha proseguito – danneggia la trattativa che io e il ministro Costa, che peraltro è pienamente concorde con il nostro piano regionale, stiamo portando avanti a Bruxelles per eliminare la procedura di infrazione che fa pagare all’Italia 120mila euro al giorno“.
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