Partono questa mattina, 8 settembre, i test d’ingresso alle facoltà che riguardano le professioni sanitarie. 22 in tutto le professioni a cui circa 72500 (in calo rispetto all’anno scorso) candidati aspirano: da ostetricia a logopedia, fino ad arrivare alla più comune fisioterapia. Nonostante l’epidemia da Covid-19, 37 atenei interessanti hanno predisposto le aule in totale sicurezza in modo da consentire ai giovani aspiranti operatori sanitari di effettuare la prova. Prova che, come ogni anno, preoccupa gli studenti che dovranno rispondere quanto più correttamente possibile ai 60 quesiti a risposta multipla ed avranno 100 minuti di tempo per farlo.
Quest’anno, il numero di iscritti è stato leggermente inferiore rispetto all’anno scorso. Solo in quattro regioni si è registrato un aumento delle iscrizioni al test d’ingresso: Emilia Romagna con +0,8%, Toscana +5,5%, Marche +4,1% e Puglia con +6,8%. In parità la Campania, mentre sono in calo in tutte le altre: Lombardia con -7,2%, Piemonte -5,5%, Liguria -8,5%, Veneto -0,9%, Friuli Venezia Giulia -8%, Sardegna -8,7%, Umbria e Lazio -3%, Abruzzo -16,7%, Molise -10%, Calabria -18% e Sicilia -1,8%. A comunicare questi dati è stato Angelo Mastrillo, docente dell’Università di Bologna e segretario della Conferenza Nazionale Corsi Laurea Professioni Sanitarie. Aumento del 7%, invece, per quanto riguarda la facoltà di scienze infermieristiche.
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