Sport

Theo Hernandez e il suo meritatissimo Happy Ending

Theo è riuscito ad ottenere la convocazione con la Francia e a portarla alla vittoria grazie ad un suo gol. Questa è la sua rivincita

Avete presente le classiche fiabe dei fratelli Grimm che finivano quasi sempre tutte “e vissero felici e contenti”? Grazie a questo schema narrativo, l’Happy Ending, la Disney ha fatto prosperare la sua azienda per quasi un secolo. E certe volte, oltre alle fiabe e al cinema, certi finali si possono ritrovare anche nella vita reale. Addirittura anche in ambito sportivo, dove la concorrenza è sempre spietata, e il vile cash sta continuando a motivare sempre di più degli ideali. Ma questo non è il caso di Theo Hernandez, che ieri sera è riuscito ad avere finalmente il suo finale felice.

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Premetto, Theo non è un giocatore anziano, anzi è giovanissimo. Giusto l’altro ieri ha compiuto 24 anni, ed è all’inizio del suo periodo di maturità calcista, nel momento che lo può far ancora migliorare e affermare definitivamente a livello globale. Allora perché parlo di Happy Ending per il giovane milanista? Perché erano anni che Hernandez rincorreva quella convocazione per la sua Francia che tanto meritava. Dal momento in cui si è trasferito dal Real Madrid al Milan, il francese ha dimostrato nel nostro campionato di essere il terzino sinistro più forte della Serie A. Migliorato nella fase difensiva e letale in proiezione offensiva quando gli sono concessi tanti spazi partendo da dietro, Theo ha fatto innamorare un intero paese con la sua forza e le sue giocate.

La storia di Theo Hernandez

Nato da un padre calciatore, il poco noto Jean-François Hernandez, Theo è cresciuto insieme al fratello Lucas seguendo le sue orme. Infatti nei suoi primi anni di vita seguì il padre nella sua avventura in Francia, in quell’Atletico Madrid che diventerà la sua culla primordiale pronta a plasmare i fratelli Hernandez come calciatori. Infatti sarà così, i due cresceranno nelle giovanili dell’Atletico e saranno così interessanti da essere seguiti da tutti gli scouter spagnoli e non. Il fratello maggiore esordirà con i cochoneros nel 2013 e diventerà uno dei difensori titolari della formazione madrilena; a Theo servirà un po’ più di tempo, e un prestito nel 2016 all’Eibar per capire che il suo destino non sarà lì.

Nel 2017 l’altra squadra di Madrid, quella più titolata del mondo, il Real, decide di acquistare Theo Hernandez pagando la clausola rescissoria di 30 mln. Cifra considerevole visto che il giovane non aveva ancora dimostrato nulla, ma le qualità del terzino erano così evidenti che i blancos non avevano intenzione di lasciarselo scappare. Anche se il primo anno passerà con pochissime presenze in campo, tanto che nella stagione successiva verrà prestato un’altra volta, questo giro al Real Sociedad. Qui il francese verrà impiegato 28 volte e segnerà un solo gol, prima di ritornare a Madrid l’anno successivo. E sarà proprio lì che ci sarà la svolta, sarà proprio lì che incontrerà l’uomo che ad oggi gli ha cambiato la vita, il signor Paolo Maldini.

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La leggenda del calcio italiano si è praticamente innamorata di Theo, tanto da farne il suo primo vero obbiettivo di mercato appena entrato a far parte della dirigenza del diavolo. Rivede nel francese il giocatore capace di rialzare il suo Milan, un giovane che con il giusto spazio e tempo, avrebbe potuto ricalcare quella fascia sinistra che per tanto tempo era stato suo compito proteggere. Anche se Hernandez lo avrebbe fatto in modo completamente diverso: Maldini la salvaguardava, oggi Theo la sbrana, l’aggredisce finché non vince di prepotenza la sfida. Nel 2019 il piccolo francese, allora appena 21enne si traferisce a Milano con l’etichetta del prescelto. Quello designato dalla leggenda. Ed i suoi numeri dimostrano come Paolo avesse visto giusto: 73 partite in rossonero e 14 gol in appena due stagioni ed una appena iniziata.

Il paragone con il fratello e la Francia

Mentre il piccolo Hernandez ha girovagato un po’ la Spagna e ha trovato alla fine casa in Italia, il fratello maggiore Lucas ha deciso anche lui di lasciare Madrid. Pure lui, nel 2019, abbandona la sua casa, quell’Atletico che l’ha consacrato in Europa e passa al Bayern Monaco. In quella stessa stagione il francese riuscirà nell’impresa di vincere da titolare il triplette: campionato, coppa e Champions League. E tutto questo dopo aver conquistato nel 2018 il titolo di Campione del Mondo in Russia con la sua Francia. In casa Hernandez inizia a girare la voce che Lucas sia il fratello vincente della famiglia.

E Theo? Trasferendosi in Serie A e con le sue performance sempre altisonanti si pensava che la chiamata in nazionale fosse una questione di tempo. Chiunque non vedeva l’ora di poter assistere ad una partita dei due fratelli spalla a spalla con la maglia blue. Ma questo giorno sembrava non arrivare mai. Deschamps non è parso interessato a convocare il giovane Theo, preferendo altri suoi connazionali, nonostante il fallimento nell’ultimo Europeo, terminato agli ottavi. Il terzino non si dispera e continua a giocare nel modo in cui sa, aspettando solo il suo momento. E fa bene perché la sua prima convocazione arriva finalmente il 26 Agosto 2021 quando Theo ha 23 anni.

L’Happy Ending

Arriviamo quindi a ieri, semifinale di Nations League, Francia contro Belgio. Nella neonata competizione europea tra nazionali, alla sua seconda edizione, va in scena la rivincita belga contro la squadra che la sbattuta nel penultimo atto di Russia 2018. La Generation dorée cerca vendetta, e riesce pure a passare in vantaggio per 0-2, ma la Francia è una squadra di fenomeni. Alla sua seconda presenza, Theo e compagni riescono a rimontare nel secondo tempo il doppio svantaggio. Fino al minuto 91, il minuto in cui il piccolo Hernandez avrà finalmente la sua rivincita personale.

Dopo aver giocato una grande partita al fianco del fratello Lucas, Theo nell’ultimo minuto decide l’incontro con una bordata impossibile da parare per Courtois. La gara finisce 3-2, la Francia si qualifica alla finale contro la Spagna e il giocatore dell’incontro e proprio il piccolo Theo Hernandez, che ha esordito appena un mese prima con i galletti e che era alla sua seconda presenza con la Francia. Il terzino rossonero al fianco del fratello maggiore è riuscito a far ricredere tutti coloro che pensavano fosse solo Lucas quello meritevole della nazionale. Ora sanno tutti che in casa Hernandez sono due i fenomeni in famiglia.

Antonio Di Mita

Sono un pluriomicida di serie tv e film. Conoscitore mainstream di anime e manga, soffro gravemente di un'inguaribile passione calcistica e di sport in generale, con un fetish innato per la mitologia di qualsiasi etnia. Mi piace scoprire culture diverse dalla nostra, e scoprire filosofie distanti, anche attraverso.

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