La Cina è passata al contrattacco. Da ieri, infatti, Pechino ha emanato degli ulteriori “dazi” imposti su 128 prodotti americani, per un valore di 3 miliardi di dollari. L’atto è dovuto alle misure prese da Trump nei confronti dell’imposta aumentata sull’importazione di acciaio ed alluminio. E l’Unione Europea?
Con l’Europa, Trump ha voluto dettare una sorta di tregua, imposta fino al termine del primo Maggio. Fino a quella data, l’UE è stata esentata da nuove tariffe su acciaio ed alluminio, pur di studiare un nuovo accordo che permetta ad entrambi di finire in posizioni vantaggiose. Da Bruxelles, intanto, studiano le contromisure, tenendo conto che gli Stati Uniti giocano una partita fondamentale per l’export europeo.
L’Italia, in particolare, fa degli Stati Uniti la terza destinazione più importante per i prodotti esportati. La Cina, però, ha deciso proprio di colpire i prodotti agricoli e l’industria americana, che giocano un ruolo importante negli Stati che hanno portato all’elezione di Trump. Mossa che potrebbe indirettamente favorire proprio il Belpaese.
La Coldiretti, infatti, ha stimato che queste mosse potrebbero favorire l’export di vino italiano in Cina, garantendo una crescita ulteriore in termini economici e favorendo ulteriormente l’entrata di capitali esteri, utili per risanare il debito pubblico. Ciò potrebbe significare lo sblocco di un mercato che, negli ultimi anni, era stato fermato proprio dall’avanzata cinese.
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