immagine da pixabay
In queste ore molti utenti ticinesi stanno cadendo vittime dell’ennesima truffa Whatsapp che offre 1000 buoni Ikea del valore di 250 franchi ciascuno per la ripresa dei consumi, messi pesantemente in ginocchio dall’emergenza Coronavirus.
Si tratta chiaramente di un tentativo di phishing: non solo perchè il colosso svedese dell’arredamento non affiderebbe mai le proprie campagne promozionali al passaparola su Whatsapp, ma anche perchè una volta cliccato sul link ricevuto via Whatsapp (cosa comunque sconsigliatissima da fare) il sito appare piuttosto rudimentale.
Sono due, tuttavia, le caratteristiche che rendono pericolosamente appetibile la truffa Whatsapp: il sistema del conto alla rovescia, che mette sotto pressione l’utente senza dargli modo di riflettere sull’effettiva veridicità dell’offerta e il fatto che il messaggio arrivi da un contatto presente in rubrica, una persona che noi conosciamo e della quale potenzialmente ci fidiamo.
Il phishing sfrutta, poi, l’effetto “catena”: prima di ricevere il millantato premio al malcapitato utente si chiede infatti di condividere il messaggio con un numero variabile di utenti (in questo caso 20). E’ così che le bufale si propagano e hanno effetto, diventando quindi sempre più difficili da estirpare e smascherare.
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