26 Settembre 2020 - 12:22

Usa, Corte Suprema: Trump nomina Amy Barrett

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Trump scegli la giudice repubblicana Amy Barrett. La nomina, arrivata in largo anticipo dalle elezioni, scatena non poche polemiche

WASHINGTON – Per il presidente Trump sarà Amy Barrett a riempire il posto vacante lasciato dalla scomparsa di Ruth Bader Ginsburg. Il presidente spinge affinché ci sia la conferma ufficiale prima del giorno delle elezioni. Se i desideri di Trump dovessero avversarsi, la Corte Suprema potrebbe pendere a favore esclusivo dei repubblicani.

La scelta sembra farsi sempre più chiara, dopo due giorni intensi di colloqui tra il presidente e la giudice Barrett. La scelta potrebbe, inoltre, arrivare a conferma delle dichiarazioni rilasciate dal presidente sul palco della Carolina del Nord: ‘Presenterò un candidato la prossima settimana. Sarà una donna e sarà eccezionale‘.

La nomina anticipata

La scelta anticipata ha scatenato non poche polemiche. Non sembra essere un caso la tempistica con cui si fa trapelare la nomina del giudice conservatore Amy Berrett, conosciuta per la sua fede cattolica e per le sue posizioni apertamente anti-aborto e anti-migratorie. Simbolicamente, la Berret potrebbe dare nuova forza al volto repubblicano, soprattutto nel pieno di una campagna elettorale non proprio brillante. D’altro canto, però, la nomina potrebbe risultare un’arma a doppio taglio, spingendo gli elettori liberali a schierarsi contro la posizioni ultraconservatrici di cui si fa carico la giudice Berrett che, potrebbero spazzare via la sentenza della Corte Suprema della 1973, sulla legalizzazione dell’aborto. Non proprio un passo in avanti.

La nomina ha scatenato una vera e propria corsa alla conferma ufficiale prima delle elezioni del 3 novembre, con ben 38 giorni di anticipo, cosa mai accaduta nella storia americana. Quattro anni prima, infatti, i repubblicani si rifiutarono anche solo di considerare la nomina fatta dall’ex presidente Barack Obama per rimpiazzare il giudice Scalia con il giudice Merrick B. Garland, nonostante i 237 giorni di anticipo rispetto al giorno delle elezioni.

L’ago della bilancia

La giudice Barrett, una vera e propria paladina del movimento anti-aborto, si oppone radicalmente alle posizioni liberali di Ruth Ginsburg, pioniera dei diritti delle donne e dell’ala più liberale della Corte Suprema. Strategicamente, la conferma della giudice Barrett sposterebbe l’ago della bilancia a favore dei repubblicani, ottenendo sei posti su nove in Corte Suprema.

Dopo due giornate di colloqui privati con la giudice Barrett, Trump si dice soddisfatto. Nonostante il presidente avesse reso nota una lista di cinque candidati, la giudice Barrett sarebbe, in realtà, l’unica ad aver incontrato personalmente il presidente.

La scelta di Trump non sembra tuttavia sorprendere. Nel 2018, infatti, il presidente aveva detto della Berrett: ‘Lei me la tengo per Ginsburg‘, quando si parlava di sostituire il giudice Anthony Kennedy alla Corte Suprema. Se la nomina dovesse essere approvata, la giudice Berrett sarebbe la quinta donna nella storia americana a prendere servizio nella Corte Suprema, oltre ad essere il membro più giovane e la terza persona designata dal presidente Trump.

Chi è Amy Coney Barrett

Subito dopo la laurea con lode all’Università di Legge di Notre Dame, la Berrett entra a far parte del corpo docenti, insegnando per oltre 15 anni. Pupilla del giurista italo-americano ultra conservatore, Antonin Scalia, la Berrett ne condivide a lungo le posizioni e le idee. Si è spesso descritta come un giudice testualista,  capace cioè di interpretare la legge senza fare troppo affidamento alla comprensione del proposito legislativo. E’ stata giudice per soli tre anni, nominata da Trump alla Corte d’Appello degli Stati Uniti per il settimo circuito, nel 2017.

La fede cattolica

La sua nomina desta scalpore nei salotti democratici proprio per la sua fede cattolica che, non sembra di certo nascondere. Una vera e propria eroina, invece, sul versante repubblicano, soprattutto per le sue posizioni ultra-conservatrici in merito all’immigrazione e all’aborto. Tempo fa, il New York Times aveva reso nota la partecipazione di Berrett, insieme al marito, Jesse Barrett, un ex pm federale, al gruppo cristiano ‘People of Praise‘, considerato da molti una vera e propria setta.

Nel 2006, in occasione del discorso di commiato all’Università di Notre Dame, la Berrett aveva affermato che: ‘Se si tiene ben a mente che il proposito fondamentale nella vita non è di essere avvocati, ma di conoscere, amare e servire Dio, allora potremmo essere dei giuristi differenti‘. Soltanto nel 2017, però, la Berrett aveva rettificato, affermando che la sua fede non avrebbe interferito in alcun modo sui suoi doveri di giudice: ‘Se vi state chiedendo se prendo la mia fede seriamente e se sono una Cattolica convinta, sì, lo sono. Ciò però non significa che la mia partecipazione al mondo ecclesiastico e la mia fede andranno ad interferire con i miei doveri di giudice‘.