Il caos della presidenza Trump è destinato a continuare. E questa volta la colpa è di un alleato: a tradirlo è stato un senatore repubblicano
La presidenza Trump è nel
caos più totale. Non solo la minaccia dei democratici. Ora cominciano gli attacchi
anche dall’interno della stessa coalizione. Sarebbe la trama perfetta per un thriller spionistico, ma
sta accadendo sul serio. Il presidente
USA potrebbe ritrovarsi presto alla prese con un nuovo shutdown, il secondo in meno di tre settimane. Questa volta il presidente non potrà nemmeno dare la colpa ai democratici.
A far deragliare tutto è stato l’ex candidato presidenziale, nonché senatore repubblicano, Rand Paul, contrario all’aumento del debito pubblico. Paul ha parlato
per oltre sei ore, scagliandosi contro l’aumento della spesa e del tetto sul debito. Cosa che, di fatto,
ha bloccato il voto in Senato su un accordo bipartisan per un
bilancio biennale che aumenterebbe la spesa di altri 300 miliardi di dollari, che è stato rinviato. Quando, in serata, la
Casa Bianca ha capito di
essere stata raggirata, lo stesso Trump
ha sollecitato le agenzie governative a prepararsi allo shutdown. Il Senato, dunque,
si riunirà nelle prossime ore per mettere al voto l’intesa, che poi dovrà essere approvata anche dalla
Camera e firmata dal presidente. Coloro che davvero sono usciti spezzati da questo ulteriore atto di superficialità
sono gli stessi americani. Americani che hanno assistito
all’ennesima figuraccia di un presidente e di un partito sempre più divisi.