18 Novembre 2019 - 14:23

Venezia: Di Maio e l’ilarità inadeguata sull’acqua alta

di maio, decreto covid

Una bufera si sta scatenando intorno a Luigi Di Maio, reo di aver scherzato in diretta Facebook sulle vicende di Venezia. I social sono impazziti

Uno scherzo, la goliardia, un risolino che non è più tollerato. Gli episodi di Venezia hanno mobilitato tutta Italia, compreso il settore politico che da subito si è espresso in favore del popolo veneto e ha stanziato subito molti soldi per aiutare e venire incontro alle esigenze del capoluogo. Le parole di Luigi Di Maio, però, hanno alimentato nuovamente il fuoco delle polemiche. Il ministro degli Esteri, infatti, si è espresso sulla situazione in modo un po’ troppo goliardico, facendo stizzire gli abitanti della regione del Nord.

Venezia è in una regione in cui il Consiglio ha bocciato una nostra proposta sui cambiamenti climatici. E adesso per effetto di quei cambiamenti climatici si sta allagando la sala consiliare della Regione Veneto.” ha dichiarato Luigi Di Maio, tramite una diretta su Facebook.

Inutile dire che le reazioni si sono praticamente scatenate dappertutto, soprattutto all’opposizione. L’assessore comunale veneziano Simone Venturini ha condiviso sui social parte di quel video, scrivendo tramite un post una risposta piccata al ministro degli Esteri.

Vergogna. Beato lui che trova qualcosa di divertente in queste giornate drammatiche per Venezia. Inaccettabile quel sorrisetto sornione mentre parla del disastro. Un miliardo di danni, decine di sfollati, un patrimonio culturale compromesso e lui sorride.” ha scritto tramite Facebook lo stesso Venturini.

Alla base, però, vi è un problema molto più serio di risatine o di qualsiasi tipo di facile ironia. L’ilarità suscitata sull’acqua alta non deve distogliere l’attenzione dalla vera causa di questo disastro, ovvero la negligenza dell’amministrazione leghista nei confronti di un fenomeno importantissimo: i cambiamenti climatici.

I negazionisti

Parliamoci chiaro: quello di Di Maio è un affronto che si poteva ampiamente evitare. Sia i modi, sia il tempo con cui sono state propagate quelle frasi sono da condannare, specie se arrivano da un esponente di spicco del Governo. Detto questo, il contenuto del messaggio è di per sé giustissimo e ha come monito quello di smuovere le coscienze. Per colpa di una cecità clamorosa da parte di un’amministrazione che ha governato praticamente per un decennio (e, ci scommettiamo, governerà ancora) e che non si è minimamente occupata di quanto le stesse succedendo attorno. La colpa principale del disastro verificatosi a Venezia è tutta da attribuire a Luca Zaia e Matteo Salvini, che si interrogano sul perché il MOSE non sia stato messo in funzione.

La questione, grottesca e allo stesso tempo paurosa, dimostra ancora una volta l’inadeguatezza governativa leghista. Un partito che è sì una corazzata dal punto di vista comunicativo, ma che poi quando si tratta di passare ai fatti causa solamente disastri. Di questo, il “Capitano”, ne è pienamente consapevole, ma nonostante tutto pensa ad aizzare la folla contro colpevoli immaginari come Luigi Di Maio. Un principio di “negazionismo” che ha causato anch’esso il disastro di Venezia. Anzi, probabilmente ne è il principale colpevole. Se si fosse avuta meno smania di potere e più longevità visiva, a quest’ora il Veneto non sarebbe sommerso.

I cambiamenti climatici sono un vero problema, con buona pace di chi critica in maniera molto stupida Greta e chiunque sensibilizzi l’ambiente. E sono gli stessi che hanno permesso questo sfacelo in Veneto, dove ora pagheranno tutti i cittadini per la voglia altrui di raccattare voti, di promuovere odio, violenza e inutili proclami. Da un punto di vista, viene quasi da piangere, se non fosse che la situazione appare ai più grottesca e paradossale.

I colpevoli veri sono altri, ovvero i leghisti. E di sicuro non amano Venezia, assolutamente.