Il fotografo Dario Calmisi entra nella storia: è lui, infatti, il primo fotografo nero a curare la copertina della rivista statunitense Vanity Fair, nata in seno alle proteste e rivendicazioni del movimento Black Lives Matter. Calmisi ha trovato la sua musa d’eccezione in Viola Davis, attivista e attrice nera insignita del Premio Oscar ed Emmy (quest’ultimo per l’interpretazione di Annalise Keating ne “Le Regole del delitto perfetto”).
“Non capita spesso che donne nere siano ritratte sulla copertina di Vanity Fair” dice Davis, che negli scatti appare di profilo, con la schiena nuda e in posa regale a riprodurre i dagherrotipi di schiavi commissionati a metà Ottocento dal biologo di Harvard Louis Agassiz.
Il numero settimanale di Vanity Fair, che dalla sua fondazione nel 1914 ha dedicato la sua copertina a 17 persone nere in totale, è definito dalla direttrice Radhika Jones come un “atto di protesta”, sposato in pieno dall’attrice Viola Davis (Barriere, The Help) che infatti nell’intervista interna afferma: “La mia vita intera è stata un atto di protesta”.
Il fotografo Calmisi, dedica idealmente la sua storica copertina ad ogni donna nera che si sente invisibile pur essendo in prima linea per ogni battaglia. Vi vediamo: siete amate, siete potenti e siete bellissime”.
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