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Your Name: analisi del film di animazione giapponese di Makoto Shinkai

Your Name inizia con un salto nel vuoto, con un abbraccio interiore. Il paesaggio che si vede dall’alto è onirico e luminoso. All’improvviso, quasi per magia, una voce femminile sussurra:

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“Ogni tanto, la mattina, quando mi sveglio, mi capita di ritrovarmi in lacrime”.

Subito dopo una voce una voce maschile confessa:

“Il sogno che so di aver fatto non riesco mai a ricordarlo però, dopo essermi svegliato, mi resta la sensazione che qualcosa sia andato perduto per sempre”.

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Your Name, la trama

I protagonisti di questo meraviglioso film d’animazione giapponese di Makoto Shinkai sono Mitsuha Miyamizu, una liceale che vive ad Itomori, nei pressi di Tokyo e Taki Tachibana, uno studente delle superiori che vive nel centro di Tokyo e svolge un lavoro part-time nel ristorante italiano “Il giardino delle parole“. Che cosa accadrà? Come si connetteranno le vite di due individui così lontani? Scopriamolo insieme.

Your Name: due cuori simili che si cercano e si fondono

Una sveglia rosa suona mentre Mitsuha dorme. La ragazza, in preda alla confusione, si alza e va a fare colazione mentre la nonna le dice:

“Oggi sembri te stessa”.

La sorellina aggiunge: “Ieri parevi fuori di testa”.

Mitsuha, con il suo volto pulito, da ragazza di montagna, si reca a scuola. Mentre è seduta in classe e i suoi capelli scuri fanno da cornice ai suoi occhi castani e malinconici, la maestra parla del termine “Tasogare“:

“…Dal termine deriva l’etimolgia di “Tasogare-Doki”, ossia il crepuscolo. Sapete che cos’è il crepuscolo? È quel momento della sera in cui non è né giorno né notte, quando il mondo sembra sfumare e si può incontrare qualcosa di non propriamente umano”.

Mentre la maestra spiega la piccola Mitsuha sente vibrare dentro di sé un’emozione indescrivibile, sconosciuta. Aprendo il suo diario legge un messaggio ambiguo:

“Ma tu chi sei?”

Il suo tessuto interiore viene richiamato da posti lontani. Quella frase vuole afferrare e possedere la sua identità, il suo essere.

Quel “tu” assume una connotazione metafisica, una carezza tenera, sensibile che sembra voler davvero toccare le note del cuore della studentessa. Che cosa starà succedendo mai?

Dopo la lezione la liceale parla con i suoi compagni di scuola e questi le riferiscono e le parlano dei comportamenti bizzarri che ha assunto nei giorni passati. Lei risponde ad una sua amica:

“Ora che ci penso ho come l’impressione di aver fatto uno strano sogno, un sogno che somiglia alla vita di qualcun altro”.

Mitsuha, poi, esprime una grande verità: la cittadina in cui vive è troppo piccola e rurale e lei sogna di trasferirsi a Tokyo.

Your Name tra sogno e realtà

I personaggi di “Your Name” si trovano in una realtà sospesa. Mentre gli amici di Mitsuha parlano dei loro sogni e delle loro aspirazioni future, un lago brilla, muto e iridescente, come un oggetto di montaliana memoria che fa da spettatore ed ascolta i desideri altrui.

A questo punto, il focus della narrazione si sposta su un fotogramma. Un ragazzo, Katsuhiko, sta bevendo una birra mentre è seduto ad un tavolo. Lui, di notte, guarda il cielo. Ha uno spirito romantico racchiuso in un corpo forte e duro.

Subito dopo, questo scenario calmo e quasi ultraterreno, viene sostituito da una Mitsuha esasperata:

“Io odio questo paese! Non sopporto più questa vita! Ti prego nella prossima vita voglio essere un ragazzo di Tokyo”.

Anima e corpo

Un bel giorno Mitsuha si ritrova nel corpo di Taki, un ragazzo dai capelli castano dorato e gli occhi verdi. Le inquadrature catturano una realtà completamente diversa da quella che conosce lei: cibo preparato sulla tavola, una cesta di panni sporchi, i grattaceli che splendono, potenti e maestosi, sotto il sole.

Un respiro a pieni polmoni, uno spettacolo di immensa bellezza che viene cullato ed accarezzato dal brano “Hajimeteno Tokyo” del gruppo musicale Radwimps.

Il traffico e le insegne pubblicitarie scorrono veloci mentre lo stupore non smette di incantare Mitsuha.

I caratteri femminili e maschili si fondono. Un’anima di donna bacia per sempre il corpo di un uomo, fino ad abitarlo. Tutto si riassume in un’unica, diretta espressione:

“Sono a Tokyo”.

Mitsuha/Taki

La timidezza di Mitsuha/Taki è dolce, è un’oasi di imbarazzo e tenerezza. Un suo compagno di classe, ironicamente, gli dice:

“Ti eri perso? Ma tu come diavolo hai fatto a perderti per strada mentre venivi a scuola?”

La studentessa di Itomori inizia a vivere nel corpo di Taki: va in caffetteria, lavora al suo posto e cuce persino la gonna della capocameriera che rimane profondamente affascinata dai suoi modi nuovi, inediti, leggiadri. Mitsuha trova delle foto della capocameriera Miki Okudera sul cellulare del ragazzo di Tokyo. Che cosa vorrà mai dire?

La potenza dell’autenticità

Dopo essere tornati nei loro rispettivi corpi, i due ragazzi capiscono tutta la verità:

“Di notte, nei nostri sogni, io e quel ragazzo…

Di notte, nei nostri sogni, io e quella ragazza…

Ci siamo scambiati?

Come un lampo maestoso, sotto le note di “Yumetourou/ Dream Lantern” dei Radwimps, un flash-back sembra raccogliere tutti i tasselli di un puzzle permeato di intensità e di bellezza.

Un brivido di autenticità avvolge le menti dei nostri teneri protagonisti, onde di un oceano più grande di loro. Lo scambio di vita, lo scambio di emozioni, lo scambio dei corpi somiglia ad una danza osmotica e onirica.

Your Name e l’alchemica connessione dei pensieri

  • “Ora inizio a capire quello che mi sta accadendo. Taki è uno studente delle superiori della mia età che vive a Tokyo “-afferma Mitsuha.
  • “Questo scambio di persona con Mitsuha è casuale. Succede all’improvviso due o tre volte a settimana. A scatenerò è il sonno e la causa è un mistero” -confessa Taki.
  • Quando mi sveglio, il ricordo dello scambio è vago, è come aver fatto un sogno ad occhi aperti“.- rivela Mitsuha.
  • “Ma ormai sono sicuro che ci scambiamo anche di posto, lo dimostrano le reazioni di chi ci sta attorno. Quindi…”-prosegue Taki.
  • “Quindi per proteggere i nostri stili di vita, abbiamo stabilito delle regole: le cose a cui fare attenzione nello scambio e una lista di cose da non fare “-continua Mitsuha.
  • “Abbiamo anche deciso di scrivere sul cellulare i resoconti della giornata e collaborare per affrontare insieme questo fenomeno misterioso “-conclude Mitsuha.

Musubi

Un giorno Mitsuha fa una passeggiata con la sorellina e la nonna. Quest’ultima dice alle due piccole:

” Mitsuha, Yotsuha, voi sapete che cos’è il Musubi? Musubi è il termine antico per chiamare la divinità protettrice delle terre locali. Questa parola ha un significato molto profondo: unire i fili insieme è Musubi; connettere le persone è Musubi; lo scorrere del tempo è Musubi. Tutto questo è dovuto al potere divino, per questo motivo i fili che si intrecciano sono una tecnica divina che rappresenta lo scorrere del tempo. Si uniscono e prendono forma. Si toccano, si intrecciano, a volte si sciolgono, si spezzano e si uniscono di nuovo”.

Inaspettatamente Taki si sveglia in lacrime dopo aver abbracciato e baciato il sogno di Mitsuha la quale, mentre lega i suoi bellissimi capelli scuri con un filo rosso, scoppia a piangere perché si riscopre gelosa. Infatti, nel frattempo, il ragazzo di Tokyo esce con la capocameriera. Le note di “Mitsuha No Tsugaku” acuiscono il romanticismo della scena.

Mitsuha manda dei link a Taki per aiutarlo ad essere più sciolto con Miki Okudera ma quest’ultima confessa al ragazzo:

“Oggi mi sembri una persona molto diversa […]. Sbaglio o ti eri preso una piccola cotta per me? Però, adesso, ti piace un’altra ragazza, vero?”

Taki nega tutto.

Mitsuha taglia i suoi lunghi capelli color cioccolato quasi a voler marcare le sfumature della sua anima e le paure di un amore sognato e cautamente desiderato.

Your Name: il blocco dello scambio

Mentre una cometa illumina gli occhi nocciola di Mitsuha, dall’altra parte del tempo e dello spazio, Taki pensa:

“Le dirò di come è andato male l’appuntamento la prossima volta che ci scambieremo[…]. Però, per qualche motivo, dopo quel giorno, tra me e Mitsuha non è più avvenuto nessuno scambio”.

Taki, senza la misteriosa ragazza proveniente da un paese rurale, si sente perso: disegna i suoi luoghi, la sente nell’aria e nelle ossa, non trova pace.

La melodiaKioku o yobiokosu Taki si coniuga perfettamente alla perdizione del protagonista. É una solitudine lancinante la sua, graffiante come il rumore della matita che calca il foglio.

La decisione di Taki

Un giorno Taki decide di infilare i suoi disegni nello zaino e di cercare la sua “amica virtuale”, come la definisce la capocameriera che lo raggiunge sul treno, insieme ad un altro collega, per aiutarlo in questa missione:

“Ultimamente ti stai comportando in modo strano. Siamo qui per tenerti d’occhio”.

I dolcissimi pensieri di un cuore innamorato

“Gli scambi si sono interrotti, il telefono non prende e non le arrivano i messaggi. Ecco perchè ho deciso di andare a incontrare Mitsuha di persona. É da molto che volevo farlo”.– pensa Taki

Il ragazzo di Tokyo non sa dove si trovi la ragazza che compare nei suoi sogni. Durante un pranzo in un ristorante, mentre sono in viaggio, il proprietario e la proprietaria gli rivelano che l’oggetto dei suoi disegni è un paese di nome Itomori.

La scoperta della verità

Taki e suoi amici scoprono che Itomori, a causa della caduta di una cometa, è stata rasa al suolo almeno tre anni prima:

“La cometa TIAMAT, che compie la sua rotazione intorno al sole in 1.200 anni è arrivata alla distanza minima della terra nell’ottobre di anni fa. Nessuno poteva immaginare che, raggiunto il perigeo, il suo nucleo esplodesse. Un frammento è diventato un meteorite ed è caduto sul Giappone. E quel giorno coincideva anche con il Festival d’Autunno […]. Alle 20:42 è precipitata nel luogo in cui molti erano radunati per il Festival. Sono morte 500 persone, un terzo della popolazione del paese e oggi, ormai, nessuno vive più a Itomori”.

Mitsuha è morta.

I legami che vanno oltre il tempo

Taki parla con la capocameriera del nastro rosso che ha al polso (sarà lo stesso che usava la ragazza che ama per legarsi i capelli?)

Il ragazzo decide di non mollare e così beve il kuchikamizake  e torna indietro nel tempo, trasportato dal famoso filo. In un nanosecondo lui ripercorre tutta la vita di Mitsuha, entra ancora nel suo corpo, e proprio nel momento in cui la cometa stava per cadere, la invita a fuggire e a salvarsi.

Your Name: la nonna confessa alla nipote di aver avuto esperienze simili alle sue

“Mi è tornato in mente che anch’io da ragazza ho fatto sogni incredibili […]. Devi fare tesoro di queste esperienze. Una volta svegli i sogni svaniscono”– confessa Hitoha Miyamizu

Il tentativo di prevenire una catastrofe

Mitsuha-Taki decide di rivelare la verità alla nonna e a tutti gli abitanti di Itomori:

“Stasera la cometa precipiterà su Itomori e moriremo tutti”.

La nonna dice alla nipote:

“Nessuno crederà ad una cosa del genere”.

La nostra protagonista, nonostante ciò, decide di portare avanti il suo obiettivo e di escogitare un piano con i suoi amici Katsuhiko Teshigawara e Sayaka Natori. Il primo, essendo molto abile con l’elettricità e gli esplosivi per via dell’aiuto che fornisce al padre nel suo lavoro, sarà quello che aiuterà maggiormente Mitsuha nel piano di evacuazione.

La piccola cittadina di Itomori decide di avvertire anche suo padre, che è il sindaco del paese. Quest’ultimo, però, non crede possa accadere una cosa simile:

“Ma di che diamine stai parlando?[…]La cometa si spezzerà in due precipitando sul paese? Moriranno più di 500 persone? Come osi scherzare così in mia presenza? Ma se lo dici sul serio allora sei malata. La follia ti è stata passata dai Miyamizu. Ti farò portare all’ospedale per farti visitare da un medico. Ti ascolterò solo dopo che avrò un suo responso”.

Mitsuha- Taki a questo punto ha un impeto nei confronti del padre. Gli afferra la cravatta e lo guarda con aria di sfida. L’uomo, dinnanzi ad una reazione simile, afferma:

“Mitsuha? No…ma tu…chi sei?”

I due innamorati si incontrano per la prima volta

Mitsuha-Taki decide di recarsi sul monte Hida. I due protagonisti, istantaneamente, si riappropriano del proprio corpo. Taki, dopo aver bevuto un bicchiere di kuchikamizake si risveglia sul monte e dice:

“Ah! Ma io sono di nuovo Taki! Perchè Taki è venuto qui?”

Dinnanzi a lui un meraviglioso lago illumina il suo volto. Non sa che, a breve, sta per accadere qualcosa di spettacolare.

Susseguono, poi, come fili intrecciati e ricamati, una serie di flash-back tenerissimi che fanno da sfondo alla voce soave di Mitsuha che sta correndo disperatamente verso l’amore della sua vita:

“…Non so come fare a incontrarlo. Ma se ci riuscissi davvero? Cosa dovrei fare? Lo disturberò? Sarà imbarazzato? O magari, non so…sarà felice di conoscermi? É impossibile incontrarci però, almeno una cosa è sicura: quando ci vedremo ci riconosceremo immediatamente perché tu sei stato dentro di me e io sono stata dentro di te”.

La melodia “Kimi no Na wa OST – Mitsuha no Theme (Piano)” abbraccia uno dei momenti più belli dell’intero film d’animazione: tre anni prima Mitsuha era andata a Tokyo il giorno in cui Taki e la capocameriera si sarebbero dovuti incontrare. Si incontrano per caso, su un tram, rossi d’amore e di timidezza. Nessun tocco tra loro, solo anime che si sono già scambiate i corpi:

“Taki…Taki…sono io. Non ti ricordi di me?”-chiede timidamente Mitsuha

“Si può sapere chi sei?”-tuona Taki

Il tram sta per fermarsi. É la linea del destino che sta per spezzarsi e chiudersi per sempre? Mentre la speranza sta lasciando il posto alla delusione una voce, una sola, una soltanto, l’unica possibile irrompe:

“Ascolta…qual è il tuo nome?”-urla Taki

Una folla anonima e grigia fa da sfondo ai due innamorati.

“Mitsuha. Il mio nome è Mitsuha”.

L’incontro sul monte Hida

Tre anni dopo i due si incontrano di nuovo, uno nel corpo dell’altro, in una delle scene più toccanti. Si chiamano, si cercano, urlano a gran voce i loro nomi, come a fare continuamente l’amore. Dopo essersi riappropriati dei loro corpi durante il “Kataware-doki” finalmente, dopo aver attraversato il tempo e lo spazio pur di stare insieme, i loro occhi si incrociano. Taki abbassa lo sguardo e sorride, imbarazzato e felice e finalmente pronuncia il nome dell’amata che, commossa, incredula e innamorata lo tocca. Taki le restituisce il nastro rosso che li ha uniti per tutto questo tempo:

“Ecco, sei venuta a trovarmi prima che ci conoscessimo altrimenti non ti avrei riconosciuta. Prendi. L’ho conservato per tre anni. Ora tocca a te tenerlo “dice Taki.

Dopo essersi ritrovati i due ridono, ridono di tutto, ridono per sempre perché stare insieme è la gioia più grande. Ad un certo punto, per rendere indelebili questi ricordi, Taki propone:

“Ascolta Mitsuha per non dimenticarli quando ci saremo svegliati, scriviamoci i nostri nomi”. Che cosa avranno scritto, oltre ai nomi?

Your Name: la promessa di Taki

“Ovunque tu possa essere nel mondo, verrò di nuovo a cercarti e di troverò”.

La lotta per non dimenticarsi

Subito dopo il “Kataware-doki” Taki, al cospetto della grandezza del cielo, afferma:

“Il tuo nome è Mitsuha. Sta tranquilla, me lo ricordo […]. Ma tu chi sei, perché sono venuto in questo posto? Sono venuto per incontrarla! Sono venuto per salvarla, perché volevo che vivesse! Ma lei chi era? Chi? Chi dovevo incontrare? […]. Qual è il tuo nome?

Nel frattempo la canzone “Sparkle | Your Name” abbraccia Mitsuha che corre disperatamente per salvare Itomori e che lotta per non dimenticare la persona che ama:

“Taki. Taki. Taki. Sta’ traquillo, me lo ricordo, non possi dimenticarlo […]. Chi è? Chi è? Chi è quella persona? Una persona speciale che non devo dimenticare, che non voglio dimenticare”.

Mentre la ragazza cerca inconsolabilmente di ricordare cade e, nel riaprire gli occhi mentre è stesa a terra, si guarda la mano. C’è un messaggio per lei da parte di quello studente sconosciuto del quale non ricorda più il nome:

“TI AMO”

Alla fine tutti si salvano grazie alla determinazione della piccola e forte protagonista che convince il padre a crederle.

Tempo

Otto anni dopo lo schianto della cometa, e cinque invece per il presente di Taki, il ragazzo si è laureato e sta cercando un lavoro.

All’improvviso, presso la fermata Yoyogi i suoi occhi cerlulei hanno la sensazione di aver visto qualcuno, qualcuno di familiare. Chi sarà mai?

La sua uniforme, la sua aria da uomo in carriera, la sua cravatta blu non bastano per farlo sentire completo. Manca un piccolo pezzo, il pezzo più importante della vita di ogni uomo, l’anello mancante:

“Sono sempre alla ricerca di qualcosa. Questa sensazione, nel tempo, si è impossessata di me. Non sono sicuro se sto cercando una persona o un posto…”.

In tutto questo Taki, parlando con la capocameriera, non riesce a spiegarsi perché prova una strana attrazione per Itomori e ne parla:

“…Ho passato la notte da solo su una montagna sconosciuta. È tutto quello che ricordo. Ma a un certo sono stato stranamente attratto dagli eventi che riguardano quella cometa. In quel disastro un suo frammento ha distrutto un intero paese ma la maggior parte degli abitanti si è salvata miracolosamente. Per puro caso si stava svolgendo un’esercitazione d’emergenza e quasi tutti i residenti erano al di fuori dell’area interessata. Sono circolate molte voci su questa coincidenza e su questa grande fortuna. Ho letto con avidità tutti gli articoli che ne parlavano ma, ancora oggi, non so perché quell’evento abbia attirato la mia attenzione. […]Perché i paesaggi di una cittadina che non esiste più mi danno una stretta al cuore in questo modo?”

Taki e Mitsuha si ritrovano

Un giorno di pioggia Taki è in una caffetteria e le luci delle insegne pubblicitarie si specchiano nei laghi di acqua fredda e solitaria. Mentre sorseggia un caffè caldo, il vociare indistinto di una coppia ( gli amici storici della sua amata, Katsuhiko Teshigawara e Sayaka Natori) mette in risalto la sua quiete apparente, la sua solitudine imperfetta. Tutto d’un tratto, mentre loro stanno uscendo dal locale, si volta di scatto quasi come per carpire gli ultimi attimi di quel momento, ma non capisce il perché di tale gesto.

Fuori nevica. Il suo alito, a contatto con l’aria gelida, dà vita a delle piccole nuvolette. Dall’altra parte della città degli stivali di donna si muovono veloci, determinati. Chissà verso quale luogo sono diretti. Taki e la donna misteriosa, evanescente come solo le donne sanno essere, passano l’uno accanto all’altro come due rotaie che si amano ma non osano sfiorarsi. La citta sembra vivere, pulsare, nello stesso momento, di gioia e di malinconia. Tokyo sembra quasi diventare un “non luogo”, quasi un tempio di nostalgia connesso per sempre ad Itomori. Perché avviene tutto ciò?

Sullo schermo vediamo scene di quotidianità. La vita, per le altre persone, scorre. Il tempo non è fermo per tutti ma solo per i nostri amanti che si rincontrano nuovamente in una meravigliosa giornata di sole:

“Scusami, non è che ci siamo già incontrati?”– chiede Taki.

“L’ho pensato anche io”– rispode Mitsuha in lacrime

“Qual è il tuo nome?”– dicono all’unisono

You Name e gli oggetti di proustiana memoria

Tutti noi, quando nasciamo, veniamo chiamati in un certo modo. Le persone che ci amano decidono di identificarci con un nome per riconoscerci, per regalarci un’identità. Il nome che ci viene attribuito non coincide con tutta la nostra persona ma, principalmente, con la nostra anima. Ogni volta che qualcuno vuole riportare all’attenzione parti sepolte di noi, ci chiama per nome. Mitsuha e Taki entrano l’uno dentro l’altro ancor prima di conoscere i loro corpi, si innamorano tramite una trasmigrazione dell’anima che sembra quasi alludere ad una sorta di reincarnazione. Passato e presente si mescolano e gli oggetti assumono un carattere fondamentale e di proustiana memoria ( kuchikamizake, nastro rosso, disegni di Taki). Mentre i fotogrammi scorrono sullo schermo rimaniamo con la sensazione che questa storia esista e sia esistita davvero e che somigli, in un modo o nell’altro, alla storia di tutti noi.

Sono in una stazione. Due innamorati si salutano e si baciano. Entrambi hanno un bracciale di filo rosso al polso. Si allontano tenendosi per mano mentre io sorrido. Mi volto e non c’è più nessuno. Il crepuscolo ha appena lasciato il posto alla dolcezza della notte, teneramente.

Filomena Volpe

Laureata in Lettere moderne, sto proseguendo gli studi in Filologia Moderna (curriculum Didattica, Formazione e Ricerca). Sono appassionata ad ogni aspetto della cultura in generale. Amo Fabrizio De André, Vasco Brondi e Francesco De Gregori. Amo il cinema in ogni sua sfaccettatura. Amo comunicare l'arte della felicità come forma primigenia d'intelligenza. Amo la dolcezza intramontabile, i maglioni e la poesia. Scrivere è la mia più grande passione infatti, nell'anno 2020, ho pubblicato il mio primo libro: Inchiostro liquido. Nel 2021 ho partecipato al Salerno Letteratura Festival, in qualità di membro effettivo della Giuria. Nel medesimo anno ho ricevuto la "Menzione Speciale Premio Antonella Fiammenghi" per la miglior Tesi di Laurea sul Turismo Archeologico. Nel 2022 ho collaborato alla stesura del libro "Tracce di donne: storie di sogni, speranza e futuro", patrocinato dall'Associazione Patto Sociale e dall'Università degli Studi di Cassino.

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