8 Giugno 2016 - 14:56

Giampiero Ventura sarà il nuovo ct della Nazionale

Ventura

L’ex tecnico del Torino, Ventura, subentrerà ad Antonio Conte al termine degli Europei in Francia. Per lui contratto biennale ad una cifra che si aggira intorno a 1,3 milioni di euro. L’obiettivo principale sarà la qualificazione ai prossimi Mondiali in Russia, nel 2018

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Adesso è ufficiale! Sarà Giampiero Ventura il prossimo commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, colui che avrà l’importante compito di sostituire Antonio Conte e guidare gli azzurri verso i prossimi Mondiali in Russia, nel 2018. Il tecnico genovese ha raggiunto l’accordo con il presidente della Figc Carlo Tavecchio sulla base di un contratto biennale per una cifra vicina a 1,3 milioni di euro, senza eventuali bonus in caso di raggiungimento della qualificazione ai prossimi campionati del Mondo. La presentazione ufficiale del nuovo ct si svolgerà il 18 Luglio.

Giampiero Ventura, nuovo ct della nazionale italiana di calcio a partire dal post-europeo

All’età di 68 anni, dunque, Ventura, che gode di grande esperienza calcistica e di buone conoscenze in questo settore, pur non avendo mai avuto la possibilità di allenare grandi squadre, avrà l’ottima opportunità di sedere sulla panchina azzurra, dove è chiamato a proseguire il lavoro già iniziato da Antonio Conte e costruire una squadra capace di riaffermarsi a livello europeo e mondiale, dopo un decennio non particolarmente felice per la nostra nazionale. Il presidente Tavecchio ha trovato nell’ex allenatore del Torino lo spirito giusto, individuando in lui un vero e proprio maestro di calcio, capace nell’arco della sua carriera di scoprire giovani talenti che hanno poi ben figurato nel panorama internazionale.

Giampiero Ventura ha insegnato calcio in varie parti d’Italia, partendo dalle esperienze in serie C e passando alla serie B, fino ad approdare in Serie A, dove è riuscito ad ottenere la definitiva consacrazione. Il 68enne tecnico di Genova ha cominciato a muovere i primi passi sulle panchine di Entella, Spezia e Pistoiese, per poi fare il suo esordio nella serie cadetta col Venezia, nel ’94; da qui il passaggio a Lecce, dove riesce a compiere il doppio salto dalla C1 alla A, promozione nella massima serie raggiunta anche nella stagione 1997/98 con il Cagliari. Successivamente arrivano le chiamate di Sampdoria, Udinese, Messina, Verona e Pisa, quest’ultima vicina a raggiungere la serie A.

Nel 2009 passa al Bari, promosso in A da poco, riuscendo col suo credo tattico a fare della compagine salentina una delle sorprese dell’intero campionato. Resterà sulla panchina biancorossa fino al 2011, quando approderà su quella del Torino, ripartendo dalla serie cadetta; qui si tratterrà fino al Maggio 2016, togliendosi grandi soddisfazioni e riuscendo a raggiungere gli ottavi di finale di Europa League con i granata nella stagione 2014/15. Adesso una nuova sfida ed una nuova avventura con la chiamata in Nazionale.

Dal punto di vista tattico, il suo gioco è molto simile a quello di Conte, basato principalmente sul 3-5-2; i difensori svolgono un ruolo molto importante, pronti ad attendere gli avversari nella propria metà campo in fase di non possesso e a far ripartire l’azione dalla zona arretrata, coinvolgendo spesso il portiere e facendo girare molto il pallone, per poi cercare la verticalizzazione giusta necessaria a smarcare centrocampisti e punte.

I centrocampisti centrali hanno l’importante compito di coprire gli spazi e di dare equilibrio all’intero collettivo, mentre altrettanto prezioso è il ruolo svolto dagli esterni, chiamati a spingere molto sulle fasce in fase offensiva e a garantire copertura in fase difensiva, portando il pacchetto arretrato da 3 a 5 componenti in caso di attacco avversario. Alle punte, invece, è richiesto di giocare quasi sempre vicine.

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