Nel giorno della Liberazione dell’Italia dai nazifascisti, Silvio Berlusconi paragona il Movimento 5 Stelle ad Hitler. Perdendo l’occasione per star zitto, ancora una volta
Anche in una giornata
così solenne, in cui il ricordo dovrebbe riunire tutti, c’è sempre una
voce stonata, fuori dal coro. E quella voce corrisponde al profilo di
Silvio Berlusconi, che si rivela
inopportuno per l’ennesima volta nelle sue dichiarazioni. La
“magra” figura dell’ex Presidente del Consiglio è dettata dall’analogia tra la storia della Resistenza e la politica odierna, soprattutto il
Movimento 5 Stelle. In un Paese democratico, nel giorno in cui si celebra il successo della democrazia sulla dittatura, il leader di Forza Italia
spara a zero una vera e propria fucilata, portando a stizzire anche l’altra testa del centrodestra,
Matteo Salvini. “
Siamo di fronte a un grave pericolo. L’altro giorno stavo dando una mano a delle persone e gli ho chiesto come si sentissero di fronte a questa formazione politica, che non si può certo definire democratica. Uno mi guarda negli occhi e mi dice ‘credo che ci sentiamo come gli ebrei al primo apparire della figura di Hitler’.” ha dichiarato Berlusconi. Lo stesso leader della
Lega ha commentato stizzito le sue parole, denotando
un distacco ancora più netto nel centrodestra: “
Berlusconi paragona i 5 Stelle ai nazisti? È meglio tacere e rispettare il voto degli italiani invece di dire sciocchezze. Io voglio dare un governo all’Italia, sono stufo di insulti, capricci e litigi.” Abbandonato da tutti, nervoso per i risultati ottenuti nelle elezioni del 4 Marzo (seppur in ripresa in Molise): sembra che l’unico modo rimasto per farsi notare sia
essere inopportuni in un giorno così importante. L’ultimo (triste) atto di un (ex) leader ormai sul viale del tramonto.