Foto: Protezione Civile Club Universo
Nella notte tra il 5 ed il 6 maggio 1998, la Campania venne colpita da un’alluvione che portò al devasto delle città di Sarno e Quindici.
Le forti piogge di quei giorni, portarono a causare diverse frane che colpirono soprattutto il territorio salernitano: infatti, i primi campanelli d’allarme si avvertirono nel pomeriggio e vennero distrutte case, con gli abitanti trasportati presso Villa Malta. Però fu nella notte che si consumò la vera tragedia: un’ulteriore frana colpì non solo i centri abitati, ma anche l’ospedale, allora pieno di cittadini rimasti colpiti dalle piogge precedenti.
Il bilancio di quella alluvione fu di 137 morti e oltre due milioni di metri cubi di materiali franati a valle a una velocità nell’ordine di 10 metri al secondo. Dalle alluvioni fu colpita anche la città di Quindici, nell’avellinese, che contò 11 morti. Ma rimasero coinvolte anche altri comuni come Bracigliano e Siano nel salernitano e San Felice a Cancello nel casertano per un totale di 160 vittime.
Andando avanti nel bilancio del disastro causato dal maltempo, furono 3mila gli sfollati, mentre 180 le case distrutte ed oltre 450 le danneggiate. Un evento drammatico che ancora oggi è ricordato e attualmente, secondo i geologi, c’è un alto tasso di possibilità che un ripetersi del fenomeno possa creare gli stessi danni di 21 anni fa.
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