Il 7 Dicembre 2014 ci lasciava Pino Mango: una voce tra Cielo e Terra
Alla straordinaria voce del cantautore lucano è stato dedicato un convegno, organizzato dalla BPM di Franco Mussida, nell’ambito della prima “Milano Music Week”
Il 7 Dicembre 2014 ci asciava il cantautore lucano Pino Mango, proprio mentre stava congedandosi dal suo pubblico, al termine di un concerto al Palaercole di Policoro (MT), sulle note del pezzo che, dal 1982, lo ha consegnato alla storia della musica italiana: Oro.
Si parla sempre troppo poco di Mango, dell’artista e dell’uomo straordinario che era, ecco perché la BPM di Franco Mussida ha tenuto nei giorni scorsi, durante la prima Milano Music Week, un convegno volto proprio alla celebrazione dell’universo pop-Mediterraneo di cui Mango rimane un imbattuto esponente.
“Mango è uno dei pochi artisti ad aver usato la voce come uno strumento” ha detto il critico musicale Mario Luzzato Fegiz. Alle sue parole, fanno eco quelle di Mara Maionchi, la prima produttrice discografica che ha puntato sul cantante, nato a Lagonegro (Pz) il 6 Novembre 1954.
Pino Mango, la sua musa è la Terra
Alla sua città, alla sua regione, alla sua terra, Mango ha dedicato le pagine più belle della sua attività di interprete ed autore. Una Terra che è Donna, icona sfuggente e musa carnale del suo canto, che lo fa assomigliare ad un Albatro che ti accoglie nel suo volo e ti ubriaca di poesia.
A proposito di icone sfuggenti e muse carnali, prendiamo ad esempio due pezzi imprescindibili della carriera di Mango, la già citata Oro e Come Monnalisa. In entrambe le canzoni, ci sono al centro donne colme di mistero che, se svelato fa perdere alle due l’aurea di fascino che le circonda. In Come Monnalisa, chiedendosi febbrilmente cosa si nasconda dietro al sorriso del quadro leonardesco, Pino canta:
“Monnalisa non dirmelo mai, ho paura che ne soffrirei troppo”
Pino Mango in “Oro” canta una musa carnale, materna e lussuriosa
Il pezzo-bandiera di Pino è quasi un’invocazione alle muse, di quelle che aprono i poemi omerici, capovolta a metterne in risalto tutta la più contingente femminilità. La donna in questione, infatti, non si lascia abbindolare dal solo canto del suo Orfeo, vuole di più, desidera beni tangibili, è una musa prostrata alle leggi del mercato:
“Per averti pagherei, un milione o anche piu’. Anche l’ultima Marlboro darei…”
Le di lei caratteristiche sono tutt’altro che radicate nel mito della classicità, e questa antitesi ne fa una figura materna, accogliente di amante lussuriosa
Pino Mango, un artista dalla parte degli ultimi
Molte piccole coincidenze mi legano all’iperbole artistica di Pino Mango, non solo per il nostro essere figli della stessa terra, ma perché il suo concerto è stato uno dei primi ai quali ho partecipato.
Erano i primi anni del 2000 e Pino era testimonial dell’apertura di una struttura di accoglienza per persone con diverse abilità. In quell’occasione lui tenne un concerto gratuito nel campo sportivo della mia città. Erano gli anni in cui in radio andava fortissimo La Rondine che, in quell’occasione, divenne un grido di speranza e libertà.
Pino Mango, nella sua carriera ha scritto moltissime canzoni per interpreti femminili
In quasi trent’anni di carriera, Pino è stato al fianco, come autore, di alcune delle voci femminili più belle della musica italiana: nel 1986, per esempio, ha battezzato l’esordio sul palco di Sanremo di Loredana Bertè con la canzone Re, e nel 2000 ha regalato a Mietta una delle canzoni più incisive del repertorio della cantante salentina Fare l’amore.
Michele Zarrillo ha omaggiato Pino Mango nel suo ultimo album “Vivere e Rinascere – Passioni”
E’ uscita da poco la ristampa dell’ultimo album di Michele Zarrillo, “Vivere e Rinascere- Passioni” in cui il cantante romano reinterpreta brani di altri artisti che hanno segnato il suo immaginario.
Tra queste c’è anche Amore per te di Mango che potete ascoltare QUI
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