9 Novembre 2018 - 13:22

9 novembre 1974: nasce Alessandro Del Piero, la leggenda bianconera

Del Piero

Alessandro Del Piero spegne quarantaquattro candeline: la storia del fuoriclasse della Juventus e della nazionale italiana

Alex Del Piero festeggia il suo quarantaquattresimo compleanno, riviviamo insieme la storia del mito bianconero e della Nazionale italiana.

I PRIMI CALCI AL PALLONE

Nasce a Conegliano il 9 novembre 1974, con una sola passione che gli scorre nelle vene, diventare un calciatore. Inizia a tirare i primi calci al pallone nel campo parrocchiale Saccon, per poi esordire nel San Vendemiano (squadra del paese), dove mette in mostra tutta la sua classe. La madre voleva che giocasse in porta, per sudare di meno e non prendere malanni.

L’ESORDIO TRA I PROFESSIONISTI

Il sacerdote del paese contatta i dirigenti del Padova per commissionargli un provino, inizialmente respinto per la sua statura minuta. Nel 1992 venne acquistato dalla società e inserito nella formazione Allievi. All’età di 17 anni, il 15 marzo 1992, esordì in Serie B, contro il Messina. Il 22 novembre seguente realizzò la sua prima rete contro la Ternana.

L’APPRODO ALLA JUVENTUS E IL SOPRANNOME PINTURICCHIO

Nell’estate 1993, venne acquistato dalla Juventus per cinque miliardi di lire, firmando il suo primo contratto da professionista. Il presidente Giampiero Boniperti, gli diede il soprannome storico: Pinturicchio. Il nomignolo deriva dalla sua grande classe e dal suo particolare stile di gioco.

IL GOL ALLA DEL PIERO

Il fuoriclasse italiano dà vita ad un particolare modo di fare gol, il tiro a giro sul secondo palo, un’arma letale nei piedi di Alex, autore di tantissimi gol realizzati in questa maniera. Così nasce “il gol alla Del Piero”, come se esistesse un diritto d’autore a quell’opera d’arte.

Pinturicchio realizza il suo sogno e diventa una leggenda bianconera, vince vari campionati italiani, una Champions League e fa emozionare un’intera popolazione con il gol contro la Germania nella semifinale del 2006, in cui vince il Mondiale. Diventa il giocatore più rappresentativo della “Vecchia Signora” in tutto il mondo e un punto di riferimento per le generazioni future. Lascia “Madama” al termine della stagione 2011-2012, in cui alza la coppa-scudetto nel nuovo stadio.