Erdogan in visita di Stato in Italia e Vaticano
Erdogan è oggi in visita di Stato in Italia e i Vaticano. È la prima volta da 59 anni che un leader turco incontra il Papa, e l’occasione segna un momento storico
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sarà oggi in visita di stato in Italia e in Vaticano. È giunto stamattina a Roma, dirigendosi immediatamente in Vaticano, dove incontrerà Papa Francesco. Ad accompagnarlo, un imponente corte di sicurezza: circa una trentina sono stati mobilitati su via della Conciliazione in direzione del Palazzo Apostolico. Due auto presidenziali, per ragioni di sicurezza, e numerose le vetture e le motociclette della polizia italiana di scorta.
La visita di Erdogan al Papa segna un momento storico: è infatti la prima visita di un capo di stato turco in Vaticano da 59 anni. Certo, si prevede un incontro breve, di circa mezz’ora (a cui seguirà il “faccia a faccia” con il Segretario di Stato), ma il significato politico è rilevante. A seguire, il presidente Erdogan visiterà la Basilica di San Pietro.
Nel corso della giornata, è prevista una manifestazione di protesta nei giardini di Castel Sant’Angelo da parte della comunità curda residente in Italia.
Il capo di stato turco ha affermato ieri sera di vedere “questa visita come un’opportunità significativa di attirare l’attenzione sui valori umani comuni, l’amicizia e i messaggi di pace“, aggiungendo poi che durante l’incontro di discuterà “di Palestina, Gerusalemme, Siria, Iraq, antiterrorismo, questioni dei rifugiati, aiuti umanitari“.
Nel pomeriggio, il viaggio di Erdogan proseguirà con una visita al presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, a cui seguirà un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni si discuterà di immigrazione clandestina, industria della difesa e dell’adesione, da anni problematica, della Turchia all’Unione europea. “Con l’Italia i nostri rapporti sono eccellenti”, ha detto Erdogan. “Lavoriamo insieme per la pace e la stabilità del Mediterraneo e siamo alleati in ambito Nato”.
Certo queste visite hanno un segnale importante, e se da una parte fanno ben sperare per una ripresa dei rapporti tra Turchia e UE, dall’altra si inseriscono palesemente in un tentativo da parte del leader turco di rompere l’isolamento internazionale rafforzatosi negli ultimi tempi, reso evidente anche dal comportamento della comunità internazionale durante il colpo di Stato fallito del 2016.
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