L’Italia che verrà: il gioco c’è ma continua il problema del ‘9’
Politano fa sorridere Mancini al 94′ nell’ultimo match dell’Italia del 2018, che ha messo in luce alcuni esordienti ma anche evidenziato problemi con il gol
Il 2018 dell’Italia si chiude con un sorriso, grazie a Matteo Politano che al 94′ ha sconfitto gli Stati Uniti nell’amichevole di Genk.
Roberto Mancini può dirsi soddisfatto del percorso intrapreso, in particolar modo nelle tornate di ottobre e novembre. Infatti la Nazionale, nel corso delle partite, ha acquisito maggiore fiducia, ritrovando soprattutto gioco, grazie alla presenza di Jorginho e Verratti in mezzo al campo ma anche ai molti talenti presenti in rosa.
Continua però il problema del gol: da maggio, l’Italia del Mancio ha messo a segno 8 gol, di cui soltanto 2 in Nations League. Il ‘9’ arranca e soltanto Mario Balotelli e Simone Zaza sono andati a segno: per il resto, il nulla.
Immobile e Lasagna hanno giocato le due sfide contro Portogallo e Stati Uniti, deludendo molto e sprecando almeno 2-3 occasioni da gol a testa. Meglio, seppur senza gol, la prima volta di Moise Kean: il millennial della Juve si è mosso molto negli ultimi 20 minuti giocati, dimostrando di poter lottare per un posto in futuro.
Delusione per chi si aspettava Sandro Tonali per la prima volta con la maglia azzurra: Mancini ha preferito Gagliardini e ha rimandato l’esordio del classe 2000 del Brescia. Mentre ha impressionato Sensi per la tranquillità e la leadership che ha dimostrato alla sua prima volta con la Nazionale.
Bene anche Grifo, resosi pericoloso in due circostanze. Dunque buoni segnali per il Mancio, in vista di un 2019 che possa fare il salto di qualità alla Nazionale e magari cercando il gol, sperando nel recupero dei vari Balotelli, Belotti e l’ingresso di Patrick Cutrone. Ad maiora.
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