Migranti, Erdogan ricatta l’Europa per vincere in Siria
Il presidente turco Erdogan vorrebbe chiedere nuovi aiuti economici. Inoltre, minaccia di denunciare l’Europa per mancato rispetto dei flussi migratori
Una lunga tradizione, come sempre onorata perfettamente. Ma non è certo una cosa positiva. Recep Tayyip Erdogan è sempre passato dalle maniere forti quando deve negoziare, durante i suoi 17 anni passati facendo la spola tra la presidenza e il Governo. Dall’altra parte del tavolo, naturalmente, ci sono i suoi (da sempre) acerrimi nemici: l’Unione Europea. Questa strategia però rischia di portarlo all’isolamento, in una fase particolarmente delicata per i suoi piani di espansione in Siria. Le minacce potrebbero portare ad un’involuzione della situazione. Ancora una volta, i migranti sono al centro delle polemiche.
La principale arma ricattatoria del presidente turco è l’accordo per la riammissione dei migranti siglato con la Commissione Europea nel 2016. Il negoziato sembra essere archiviato, nonostante da mesi cerchi un possibile rilancio. Il problema principale, secondo Ankara, è che Bruxelles non ha corrisposto alla Turchia quanto pattuito. In questo gioco tra potenze, gli attori sono tre: Erdogan e Assad sui lati opposti, in mezzo Vladimir Putin.
“Ho chiesto a Putin di togliersi di mezzo da Idlib. Ho chiesto a Putin: ‘Quali sono i tuoi interessi lì? Se stabilisci una base, fallo ma togliti di mezzo e lasciaci faccia a faccia con il regime.” ha dichiarato il presidente turco. Dichiarazioni che hanno avuto l’effetto di aggravare la crisi siriana. Il prossimo momento decisivo sarà il 5 Marzo, quando è previsto un vertice tra Russia e Turchia. E l’una potrebbe inglobare l’altra.
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