Assistenti civici, il Viminale: “Noi non informati”. Scontro nel Governo
Sui 60mila assistenti civici da arruolare, è già scontro nel Governo. Il M5S: “Basta sparate, non li vogliamo”. Anche Renzi contrario: “Sono inutili”
Non sono passate neanche 24 ore dalla proposta del ministro dem Boccia sui già famosi 60mila assistenti civici, da mettere a disposizione dei Comuni per far rispettare le norme di distanziamento sociale, che la polemica politica è già intensissima.
All’interno della maggioranza sono molti i malumori per quella che è stata vista come una fuga in avanti dello stesso ministro Boccia, sostenitore insieme al sindaco di Bari De Caro del’iniziativa. Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Castaldi (M5S) twitta: “La fuga in avanti di Francesco Boccia sui 60mila #assistenticivici non mi convince. E non convince il #M5S. Per noi i cittadini devono controllare quello che fanno i politici, non quello che fanno altri cittadini: auspico passo indietro del ministro e confronto con tutta la maggioranza“.
Altro esponente M5S e altra stroncatura della proposta, si tratta del viceministro allo Sviluppo economico Buffagni, che sempre su Twitter scrive: “Assistenti civici per me no. Con il Movimento questa proposta non è stata condivisa e non la vogliamo. Noi siamo al Governo per fare il bene dei cittadini nonostante le tante difficoltà. Basta sparate. Serve responsabilità e serietà“.
Ma la proposta non piace neanche ad una parte del PD. Orfini infatti già da ieri detto no a questa soluzione: “Se apri i locali nei luoghi dove ci sono i locali le persone ci vanno. Se non vuoi che ci vadano o vuoi che ci vadano in numero limitato, organizzi prima afflusso, modalità e controlli. Servono ministri che facciano i ministri e amministratori che facciano gli amministratori.”
Della stessa idea è Matteo Renzi secondo cui “sono inutili”.
Intanto anche dal Viminale tramite una nota hanno fatto sapere di non essere stati avvisati e “anche se venisse istituita la figura dell’assistente civico, senza il consulto del Ministero dell’Interno, questi non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio.”
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