Tonali, la (ri)nascita di un campione
Il Brescia, il Milan, la Nazionale e il paragone con Pirlo. Il giovane e talentuoso Tonali, dopo le critiche, vuole prendersi il mondo
Sandro Tonali, classe 2000, centrocampista centrale. Un nome, una data e un ruolo per fare l’identikit di quello che senza dubbio possiamo definire astro nascente del calcio italiano. Anche se tanto nascente non è.
Gli inizi
Tonali è giovane, è vero, ma ha alle spalle un’esperienza significativa condita anche dalle convocazioni in Nazionale Under-21 e Nazionale Maggiore. Deve al Brescia i primi passi nel calcio che conta. Con le rondinelle, infatti, esordisce in Serie B, nella stagione 2017-2018, e al termine di quell’annata ottiene il premio come “Miglior giovane della Serie B“. L’anno seguente diventa un titolare della mediana bresciana, contribuendo a raggiungere la promozione in massima serie e conquistando, per la seconda volta consecutiva, il premio come “Miglior giovane della Serie B“. L’anno della Serie A delle rondinelle, conclusosi con la retrocessione, sarà anche l’ultimo per Tonali con quei colori.
La svolta nella carriera: il sogno diventa realtà
Dopo tre stagioni al Brescia, di cui era diventato vero e proprio leader, Tonali si trasferisce in prestito al Milan nel 2020. La squadra per cui fa il tifo fin da bambino. La prima stagione non è esaltante, Sandro non sembra il campione che tutti avevano visto in cadetteria e il paragone con Pirlo inizia a stargli stretto. Il Milan però crede in lui, sa che non era fumo negli occhi ciò che Tonali ha dimostrato nelle tre stagioni al Brescia. Senza dimenticare, poi, la scalata verso la vetta che Tonali ha compiuto con la Nazionale italiana. Passare da un Europeo Under-19 alla prima convocazione in Under-21 e poi alla prima chiamata in Nazionale Maggiore nel giro di quattro mesi, a 18 anni, non è da tutti. E così la dirigenza rossonera decide di riscattarlo e all’alba della stagione 2021-2022 Sandro Tonali, cuore rossonero nato a Lodi e cresciuto calcisticamente a Brescia, diventa un calciatore del Milan.
L’identikit calcistico
Questo breve excursus della storia calcistica di Tonali fa riflettere su un aspetto, molto dibattuto peraltro: Sandro ha tutte le carte in regola per diventare un campione. In primis non si può non parlare della sua duttilità. Che giochi da mediano nei due davanti alla difesa, da perno centrale nel centrocampo a tre o da mezzala, Tonali offre sempre spettacolo e non è mai a disagio. Nel suo arsenale la fanno da padrone una visione di gioco superlativa e un lancio lungo che definire preciso sarebbe riduttivo. Insomma un Regista con la “R” maiuscola, che dirige la manovra delle sue squadre come Tarantino, Sorrentino o Spielberg guidano le proprie pellicole, orchestrando il gioco con l’armonia che contraddistingueva le composizioni di Ennio Morricone. Ed è disarmante, se si considera la sua giovane età, vedere la personalità con cui fa tutto ciò.
Ma attenzione, perché il talento di “Bagliore di fiamma“, come direbbe Carlo Pellegatti, non si limita alla costruzione del gioco. Tonali, infatti, è anche un ottimo interdittore dotato di grandi abilità difensive. Il talento rossonero intercetta palloni, recupera in tackle e marca l’avversario impedendogli la giocata. Per non parlare del pressing asfissiante, frutto dell’atletismo, dell’intensità e della grinta che Tonali sfoggia in campo. E questo va ad avvalorare le sue parole quando dice di ispirarsi a Gattuso.
Vai ragazzo e conquista il mondo
Un talento cristallino, un diamante grezzo che va lavorato affinché diventi un brillante. Questo è Sandro Tonali. In molti hanno condannato la scelta del Milan di riconfermarlo, sputando sulle prestazioni passate del 21enne. Perché in fondo è così che sono i tifosi: spesso guardano solo al presente, a ciò che è, dimenticando ciò che è stato. Non considerano le difficoltà che un uomo, prima che un calciatore, può dover affrontare. Specie se si tratta di un ragazzo giovanissimo, che nel giro di tre anni dalla primavera di una squadra di Serie B si ritrova a giocare per un club blasonato, dalla grande storia e per il quale fa il tifo. Chi avrebbe retto il peso delle responsabilità, l’emozione? Un grande professionista con esperienza decennale, forse. Ma Tonali non è questo. Non ancora, almeno. Per cui è lecito che abbia avuto bisogno di un anno di ambientamento, di un periodo di assestamento.
Adesso, però, “Bagliore di fiamma” sta vivendo una crescita esponenziale e la partita di ieri contro la Lazio lo dimostra. Il centrocampista rossonero è stato uno dei migliori in campo: pressing, qualità del palleggio, recupero dei palloni. Non a caso l’azione del secondo goal parte dai suoi piedi. Senza dimenticare che con la fascia di capitano al braccio ha in mano le chiavi del centrocampo della Nazionale Under-21. Ora Tonali è pronto a dimostrare il suo valore, è pronto per far rimangiare la parola a quanti lo criticavano.
Ora Tonali è determinato a dare prova della (ri)nascita del campione. Ad maiora Sandro!
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