Mourinho, tra arbitri e rumore dei nemici: si torna alle origini?
Il Mourinho 2.0 calmo e lontano dalle polemiche sembra già essere arrivato al capolinea. Cosa dobbiamo aspettarci ora?
In poco meno di una settimana siamo passati dal Mourinho 2.0, lontano da ogni polemica sopratutto arbitrale, al vecchio e caro Mou pronto a tutto pur di difendere i suoi ragazzi da presunte decisioni ingiuste capitategli contro l’Udinese e nel derby perso di ieri pomeriggio.
In poco più di un mese di conferenze stampe, il ritorno in pompa magna dello Special One è sembrato fin troppo low profile rispetto a quanto pronosticato sia dagli addetti ai lavori che dai tifosi. Questi ultimi ancora abbagliati da quel condottiero che gli aveva negato due scudetti quando ancora allenava l’Inter.
Il Mou rilassato e aperto al dialogo anche con la classe arbitrale di appena una settimana fa, ha lasciato il posto a quello che tutti ricordavamo. E che, molto sinceramente, ci era mancato.
Il cambiamento non per forza in positivo di inizio stagione, di chi è a mani basse uno dei più grandi comunicatori del panorama calcistico, ha permesso la formazione di due vere proprio scuole di pensiero tra quelli che credevano all’effettivo “addolcimento” del tecnico portoghese e chi, invece, non ha mai creduto più di tanto a questa ipotesi, sicuri che con il passare delle giornate sarebbe tornato quello di un tempo.
Probabilmente come ogni cosa nella vita, la verità sta nel mezzo. Mourinho di certo non può cambiare la sua personalità alla soglia dei 60 anni ma è pur vero che dietro a questo avvio di stagione a toni pacati c’è di certo il lavoro di un allenatore che si è rimesso in discussione dopo le ultime annate non all’altezza del suo ego.
Il nuovo vecchio Special One
Dopo una sconfitta bruciante del derby il tecnico della Roma, intervenuto ai microfoni di Dazn, ha sì rivendicato la sua posizione contro l’arbitraggio per alcuni episodi dubbi, ma ha sopratutto tenuto a fare i complimenti all’intero sistema italiano evoluto, secondo lui, in meglio rispetto alla sua prima esperienza.
Infatti, alle sue continue allusioni sulla quaterna arbitrale e sul Var, Balzaretti&Co. hanno risposto cercando di sviare la conversazione su temi più tecnico-tattici, atteggiamento che è piaciuto e non poco allo Special One che ha ribadito i complimenti anche ai microfoni del canale tematico della Roma.
Questo significa che non assisteremo di nuovo a scene come quelle delle manette di un noto Inter-Sampdoria? Conoscendo il personaggio mai dire mai, ma la sensazione è che Mourinho sia cambiato sotto questo aspetto riuscendo a rimanere sempre e comunque se stesso.
Quello che possiamo aspettarci, però, è un netto cambiamento di rotta nello stile comunicativo adottato fino ad oggi. Con i primi passi falsi “il rumore dei nemici” è iniziato a farsi sentire sempre di più, ed è più che certo che il nuovo vecchio Mou userà questa carta a proprio vantaggio così come ha sempre fatto nella sua carriera, una strategia che lo ha portato ad essere l’iconico allenatore qual è, nel bene e nel male.
È da inserire in questo discorda lo sfogo contro la Lega, rea di avergli negato l’ingresso in sala stampa per le norme anti covid volute dalla Lazio: “Io voglio parlare alla stampa, ci vuole rispetto per chi lavora, queste regole potete metterle nel c… Così è tutto una merda“.
Non resta che prendere i pop-corn e godersi lo spettacolo perché quando il gioco si fa duro, Mourinho comincia a giocare. Bentornato José, ci eri tanto mancato!
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