Salvini e il selfie della vergogna
Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini è apparso sorridente sui social affianco all’uomo che applaudì gli assassini di Federico Aldrovandi
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Questa mattina, dinanzi a palazzo Montecitorio, è andata in scena una partecipata manifestazione titolata “Divise in piazza” organizzata dai sindacati rappresentanti delle forze dell’ordine Sap, Coisp e Consap, Sappe, Sapaf, Ugl e Conapo a causa dell’illegittimo protrarsi del blocco dei contratti nel pubblico impiego e delle defezione di personale all’interno delle forza dell’ordine; al sit-in di protesta hanno preso parte anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.
Fino a qui nulla di stano, la libertà di manifestare è garantita dall’articolo 21 della nostra Costituzione, quello che stona in questa apparentemente normalissima vicenda è stato un selfie apparso sulla pagina facebook di Massimo Montabove, portavoce di uno dei sindacati organizzatori della manifestazione, che lo ritrae sorridente insieme a Matteo Salvini
Il lettore potrebbe continuare a non capire dove sta la vergogna di un banalissimo selfie. Lo scandalo sta nel fatto che Montabove è tristemente noto per i 5 minuti di standing ovation che ha dedicato a tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per l’omicidio di Federico Aldrovandi allo scorso Congresso nazionale del sindacato autonomo di polizia, a Rimini.
Il selfie ha fatto il giro del web, Matteo Salvini dal canto suo ha sempre difeso ad oltranza le forze dell’ordine, arrivando quasi ai limiti del ridicolo. Lo scorso 25 giugno aveva preso una posizione forte sulla questione numeri identificativi, provvedimento che vige in quasi tutta Europa e che registra l’Italia maglia nera,: “la Polizia deve agire liberamente. Se un delinquente si fa male, sono cazzi suoi“.
Montabove ancora oggi non si è ancora pentito per aver applaudito platealmente tre assassini, e fin quando ci saranno politici come Salvini che, non solo continueranno a fotografarsi con nochalance insieme a tali soggetti ma che ,imperterriti , non smetteranno di avere posizioni stupide e bigotte questioni fondamentali come questa la musica non cambierà.
Il selfie della vergogna, cheese e buon disgusto.
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