28 Dicembre 2021 - 10:04

Cyberbullismo, Latifi: “Odio social va combattuto. Io minacciato di morte”

Cyberbullismo

Cyberbullismo, Nicholas Latifi svela: “Sono stato minacciato di morte. Usare i social per attaccarmi con messaggi denigratori è bruttissimo”

CYBERBULLISMO, LATIFI SUI SOCIAL: “L’ODIO VA COMBATTUTO”- Latifi, pilota di Formula 1, ha svelato di aver ricevuto minacce di morte online. I fatti sono avvenuti dopo l’ultimo Gran Premio, che ha consacrato Max Verstappen come campione del Mondo. Ecco le sue dichiarazioni, scritte qualche giorno fa sui social: “Sono stato per scelta lontano dai social media per lasciar correre le cose. Tanto si è discusso del mio ritiro ad Abu Dhabi. Ho ricevuto migliaia di messaggi sui miei account social. La maggior parte è stata di supporto, ma ci sono stati anche molti messaggi di odio. Ho cercato di capire il modo migliore per gestire questa cosa. Lo ignoro e vado avanti? O affronto il problema più grande, che è tristemente realtà quando usi i social? Non sono frasi fatte, ma penso a cosa possa innescare un’altra conversazione sul bullismo online e le drastiche conseguenze che può avere sulla gente. Usare i social come canale per attaccare qualcuno con messaggi denigratori è bruttissimo”, esordisce Nicholas Latifi.

Un problema mai risolto

Latifi ha poi così proseguito: “Tornando al weekend di gara, non appena è stata sventolata la bandiera a scacchi, ho capito come sarebbero andate le cose sui social. Il fatto che sapessi che sarebbe stato meglio cancellare Instagram e Twitter dal mio telefono per alcuni giorni la dice tutta su ciò che dobbiamo sapere su quanto possa essere crudele il mondo online. L’odio, gli abusi e le minacce che ne derivano sui social non sono stati davvero una sorpresa per me, perché è solo la cruda realtà del mondo in cui viviamo in questo momento. Sono al corrente del fatto che si parli negativamente di me online, penso che ogni sportivo che gareggia sulla scena mondiale sappia di essere sotto esame. Ma come abbiamo visto più e più volte, in tutti gli sport, basta un solo incidente nel momento sbagliato per vedere le cose completamente gonfiate a dismisura e tirare fuori il peggio nelle persone, che sono i cosiddetti “fan” dello sport. Ciò che mi ha shockato è stato il tono estremo dell’odio, degli abusi e persino delle minacce di morte che ho ricevuto. Riflettendo su quello che è successo durante la gara, c’era davvero solo un gruppo di persone con cui dovevo scusarmi per il ritiro: la mia squadra. L’ho fatto subito dopo. Tutto il resto che è seguito era fuori dal mio controllo“.

Sui commenti degli utenti sui social, sulle offese e sul cyberbullismo, Latifi dice: “Alcuni hanno detto che stavo correndo per una posizione che non importava ad una manciata di giri dal termine. Primo o ultimo posto, darò sempre il massimo fino alla bandiera a scacchi, come ogni altro pilota sulla griglia. Per le persone che non capiscono o non sono d’accordo con questo, per me va bene. Puoi avere la tua opinione, ma usarle per alimentare odio, non solo a me, ma anche a coloro che mi sono più vicini, vuol dire che queste persone non sono veri fan di questo sport. Per fortuna, mi sento abbastanza bene, e sono in questo mondo abbastanza a lungo da poter fare un buon lavoro evitando che qualsiasi negatività mi travolga. Le persone avranno le loro opinioni, e va bene. Ma molti dei commenti che ho ricevuto la scorsa settimana hanno superato il limite in qualcosa di molto più estremo. Mi preoccupa come qualcun altro potrebbe reagire, se questo stesso livello di abuso fosse mai diretto contro di loro. Credo che sia giusto denunciare questo tipo di comportamento e non rimanere in silenzio“.

Insomma, bullismo e cyberbullismo restano fenomeni terribilmente attuali. Anche un grande sportivo come Latifi ha subito minacce, offese e insulti. Il ragazzo stava semplicemente facendo il suo lavoro: correre, come in ogni gara. Un incidente ha voluto che lo scenario finale cambiasse e permettesse a Max Verstappen di battere Lewis Hamilton, che fino a quel momento stava dominando la gara. Completamente ingiustificati e folli i messaggi scritti sui social a Latifi. Occorre maggiore sportività, consapevolezza. E ricordiamoci che, a differenza di ciò che si crede, i Vip leggono tutto.

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