Campania: ecco le liste di candidati tra Camera e Senato
Per la Campania, colpisce la candidatura di un indagato nelle liste della Lega a Napoli. Il resto è caratterizzato da tanti nomi illustri
Tanti nomi illustri nelle circoscrizioni. Le elezioni in Campania per Camera e Senato del prossimo 25 Settembre sembrano essere davvero interessanti. I partiti hanno presentato le loro liste dei candidati allo scoccare delle 20, durante la giornata di ieri. Scelte e decisioni tutt’altro che semplici, caratterizzate da lunghe riunioni, discussioni, addii e polemiche.
Per ora, il PD sembra essere il partito con le idee più chiare. Grazie alla gestione del governatore De Luca, i vertici regionali del partito sono scesi in campo e hanno chiesto di rompere il silenzio. Tra questi vi sono il segretario provinciale Enzo Luciano, il presidente della Provincia Michele Strianese, Nicola Landolfi, solo per citarne alcuni. Alla prima esperienza, invece, vi sono il consigliere Luca Cascone, il vice presidente di Palazzo Santa Lucia Fulvio Bonavitacola, il sindaco di Baronissi, Gianfranco Valiante.
La competizione elettorale con il PSI per ora è azzerata. Per ora, nessuno sembra intenzionato ad esprimere il suo malcontento anche se i contrari non mancano. Naturalmente, anche questa volta, scelgono di non metterci la faccia. Se la situazione nel centrosinistra sembra essere sostanzialmente risolta, per quanto riguarda il centrodestra, invece, non si può dire lo stesso.
In Campania, infatti, regnano ancora le ombre, e tutto sembra essere una corsa contro il tempo.
Campania: le ombre del centrodestra
Se il centrosinistra ha già trovato sia i suoi candidati che i suoi punti fermi, nel centrodestra tutto è ancora work in progress. Fratelli D’Italia oggi fa i conti con la delusione degli esclusi ma, complice il taglio del numero dei parlamentari, era una scelta inevitabile. Forza Italia, invece, tanto all’uninominale quanto nel listino non ha espresso alcuna candidatura, tralasciando Salerno.
Fuori dai giochi anche Nicola Acunzo che aveva lasciato il M5S, a favore degli azzurri, sperando in una ricandidatura che non è mai arrivata. Silvio Berlusconi capolista al Senato per Forza Italia a Napoli, nella lista con alle spalle la senatrice di Bologna Anna Maria Bernini, che è invece capolista nella lista Campania 2. Oltre a Tajani, in testa alle altre liste per la Camera in Campania, spiccano volti nuovi come Domenico Brescia, giovane imprenditore partenopeo, ma anche Giuseppe Pecoraro, ex prefetto di Roma.
Per quanto concerne, invece, la Lega in Campania, la situazione non è delle migliori. Infatti, nel collegio di Napoli vi è un attivista di Agropoli, il quale però è indagato per truffa ed evasione fiscale. Grande escluso, invece, l’ex rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Aurelio Tommasetti, che è stato rimpiazzato da Pierro.
Campania: il resto dei partiti
Una carta importante in Campania sarà rappresentata dal Terzo Polo, presente sia a destra che a sinistra. In casa Azione la novità riguarda Salerno: il consigliere comunale d’opposizione Corrado Naddeo è candidato. Fuori, invece, il coordinatore cittadino Donato D’Aiuto che ha dovuto lasciare spazio ad Elvira Serra, ex candidata sindaco di Agropoli.
Il partito guidato da Carlo Calenda a Salerno punta tutto su Mara Carfagna, ministro per il sud uscente che ha diretto i lavori nella scelta delle candidature. L’ex ministro ha confermato Gigi Casciello e Rossella Sessa. E se Atene piange, Sparta non ride. Infatti, Italia Viva ha fatto i conti con non poche polemiche che hanno spinto il consigliere regionale Tommaso Pellegrino a fare un passo indietro.
La vera novità di questa tornata elettorale in Campania sembra essere Unione Popolare, la lista nata dall’unione di Potere al Popolo, DeMa e Rifondazione Comunista che vede in campo, per Salerno, Simona Libera Scocozza e Lorenzo Forte.
Capitolo a parte per quel che concerne il Movimento 5 Stelle. Infatti, il partito punta su una scommessa molto forte, che corrisponde al nome di Dario Vassallo. Si tratta del fratello del Sindaco Pescatore di Pollica, ucciso nell’attentato del 2010. Il partito, però, è ancora in ristrutturazione dopo l’abbandono di Di Maio e altri sessanta parlamentari.
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